Tutti i sintomi dell’artrite reumatoide

Scopri come si manifesta l’artrite reumatoide all’inizio ed in fase avanzata, come diagnosticarla e le modalità di trattamento.

Che cos’è l’artrite reumatoide?

  • ​L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica che interessa principalmente le articolazioni. Si tratta di una condizione che può compromettere progressivamente la mobilità e la qualità della vita dei pazienti colpiti.

    Tuttavia oggi, grazie a diagnosi precoci e terapie mirate, è possibile gestirla efficacemente, limitando i danni articolari e migliorando il benessere del paziente.

    La malattia colpisce più spesso le donne rispetto agli uomini e si manifesta solitamente tra i 40 e i 60 anni, ma può esordire a qualsiasi età. Quando l’esordio avviene in età giovanile, si parla di artrite reumatoide giovanile, con sintomi e decorso clinico che possono differire rispetto alla forma adulta, anche se in un 5% dei casi si manifesta allo stesso modo.

    Sebbene sia influenzata da fattori genetici, l’artrite reumatoide non è una malattia ereditaria in senso stretto e la sua incidenza riguarda ​circa l’1% della popolazione generale.

Cause e fattori di rischio dell’artrite reumatoide

  • ​Le cause dell'artrite reumatoide non sono ancora del tutto comprese, ma oggi è ampiamente accettato che si tratti di una malattia autoimmune.

    Nell’artrite reumatoide, infatti, il sistema immunitario, invece di proteggere l’organismo, inizia ad attaccare erroneamente i tessuti sani, in particolare la membrana sinoviale che riveste le articolazioni. Questo processo infiammatorio può estendersi anche ai tessuti connettivi.

    Tra le possibili cause dell'artrite reumatoide si ipotizzano una predisposizione genetica e l’influenza di fattori ambientali. Alcuni elementi, come il fumo di sigaretta, le infezioni virali (come quella dell’Herpes Virus 6 e dell’Epstein-Barr), l’obesità, le alterazioni del microbioma intestinale o orale e la parodontite sembrano aumentare il rischio di sviluppare la malattia. 

Tutti i sintomi dell’artrite reumatoide

  • ​L’artrite reumatoide esordisce spesso con sintomi sistemici e articolari simmetrici. I sintomi extra-articolari, invece, si manifestano in una fase più avanzata della malattia e, tipicamente, riguardano il 30% dei pazienti. Tuttavia, il decorso della malattia è imprevedibile e i danni strutturali variano notevolmente nei singoli pazienti.

    L’artrite reumatoide non è da confondersi con l’artrosi, malattia degenerativa delle articolazioni causata dall’invecchiamento di queste ultime. Artrosi e artrite reumatoide, infatti, sono entrambe malattie reumatiche ma hanno cause, evoluzione e sintomi differenti.

    In particolare, i sintomi dell'artrosi si manifestano maggiormente quando l’articolazione viene utilizzata, mentre quelli dell’artrite reumatoide esordiscono di frequente quando l’articolazione è a riposo. 

Artrite reumatoide: sintomi iniziali

  • ​I primi sintomi dell’artrite reumatoide sono di tipo sistemico, con affaticamento, stanchezza, malessere pomeridiano, perdita dell’appetito, astenia diffusa e, talvolta, febbricola. Successivamente, si presentano sintomi di tipo articolare, che si manifestano con dolore, calore, gonfiore e rigidità alle articolazioni colpite, in particolare dopo lunghi periodi di inattività, come al risveglio.

    In alcuni casi le articolazioni possono essere anche interessate da eritema. In altri, invece, l’artrite reumatoide può esordire bruscamente con dei sintomi iniziali che mimano quelli di un'influenza virale in fase acuta.

    I sintomi articolari dell’artrite reumatoide possono riguardare le articolazioni di mani, piedi, ginocchia, spalla, anca, gomiti, polsi, caviglie e, più in generale, qualsiasi articolazione. Tuttavia, inizialmente i sintomi spesso sono concentrati nelle piccole articolazioni di mani e piedi. 

Artrite reumatoide: sintomi in fase avanzata

  • ​Nella fase avanzata dell’artrite reumatoide i sintomi articolari possono esacerbarsi e possono comparire anche diversi sintomi extra-articolari.

    Artrite reumatoide: sintomi articolari in fase avanzata 

    ​Le articolazioni di mani e piedi tendono ad assumere deformazioni caratteristiche dell’artrite reumatoide come quella a collo di cigno o a bottoniera. Possono, inoltre, manifestarsi la sindrome del tunnel carpale quando c’è interessamento del polso, e le cisti di Baker, se ad essere interessate sono le articolazioni del ginocchio.

    In alcuni casi possono essere colpite anche le articolazioni della laringe, con sintomi come raucedine e stridore respiratorio.

    Quando l’artrite reumatoide si manifesta per lungo tempo può anche coinvolgere il rachide cervicale, causando sintomi come dolore, gonfiore, cefalea e, in rarissimi casi, nelle fasi terminali della malattia, deformazione delle prime vertebre cervicali o la compressione del midollo spinale.

    Artrite reumatoide: sintomi extra-articolari in fase avanzata

    Per quanto riguarda le manifestazioni extra-articolari, questi possono interessare pelle, occhi, cuore, polmoni, stomaco e intestino.

    Tra le manifestazioni cutanee si osservano frequentemente noduli sottocutanei, che si sviluppano in prossimità delle articolazioni coinvolte, atrofia cutanea e iperpigmentazione, oltre all’eritema palmare, che si manifesta con arrossamento del palmo della mano e, nei casi più avanzati, ulcerazioni cutanee, principalmente alle gambe.

    La cheratocongiuntivite secca è, invece, la forma più comune di interessamento oculare dell’artrite reumatoide, e si manifesta con bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo e fotofobia. 

    L’uveite anteriore, seppur meno frequente, invece, comporta dolore alle orbite, lacrimazione intensa e progressiva perdita della vista. Infine, un’altra manifestazione oculare dell’artrite reumatoide è episclerite, ovvero infiammazione dello strato più esterno della sclera, ovvero la parte bianca dell’occhio.

    Le manifestazioni cardiovascolari comprendono principalmente la pericardite, spesso asintomatica ma presente in oltre la metà dei casi nei pazienti con artrite reumatoide di lunga data. Più raramente si verificano miocardite, endocardite o insufficienza valvolare, generalmente dovute alla formazione di noduli reumatoidi sul tessuto cardiaco.

    L’interessamento polmonare e della pleura, invece, può manifestarsi con pleurite, infiammazione della membrana che riveste i polmoni, polmoniti, bronchioliti o con la formazione di noduli polmonari ed è più frequente negli uomini.

    A livello gastroenterico, infine, la manifestazione più frequente è la bocca secca. La secchezza della bocca può comportare alterazioni della mucosa orale, infezioni da Candida, difficoltà nella deglutizione e aumento del rischio di carie e parodontite.

    In alcuni casi può verificarsi una sindrome da malassorbimento con presenza di steatorrea (feci chiare in quanto ricche di grasso). Possono presentarsi, inoltre, gastrite, ulcere e sanguinamenti causate dall’uso prolungato di farmaci antinfiammatori.

    Altre condizioni sintomatiche correlate all’artrite reumatoide in fase avanzata possono essere diabete ed osteoporosi. Sintomi come dolore, fratture e limitazioni dei movimenti possono riguardare le erosioni ossee, che si verificano più frequentemente in alcuni pazienti con artrite reumatoide concomitante con Lupus eritematoso sistemico, caratterizzato dalla comparsa di eruzioni cutanee a forma di farfalla sul viso. 

Sintomi artrite reumatoide giovanile

  • ​L’artrite reumatoide giovanile, nota anche come artrite idiopatica giovanile (AIG) è un termine utilizzato per indicare un gruppo di forme di artrite reumatoide che colpiscono i bambini e gli adolescenti.

    I sintomi comuni alle diverse forme di artrite reumatoide giovanile includono rigidità articolare, gonfiore, versamento, tumefazione e dolore, anche se quest’ultimo non è sempre presente. In alcuni casi possono comparire mento retratto e differenza di lunghezza degli arti.

    La classificazione attuale, elaborata dalla Lega Internazionale delle Associazioni per la Reumatologia (ILAR), suddivide l’AIG in sei forme principali:

    • L’artrite oligoarticolare giovanile è la più comune e interessa fino a quattro articolazioni nei primi sei mesi. Colpisce più spesso le bambine sotto i sei anni e si divide in due sottotipi: persistente (se le articolazioni colpite restano ≤4) e estensiva (se diventano ≥5). In questa particolare forma di artrite reumatoide giovanile, i sintomi iniziali possono interessare anche gli occhi e manifestarsi con uveite. Per questo motivo i medici consigliano di sottoporre a visite oculistiche periodiche le bambine affette dalla forma oligoarticolare di artrite reumatoide giovanile.
    • L’artritepoliarticolare giovanile coinvolge invece cinque o più articolazioni fin dall’esordio. Si distingue tra fattore reumatoide negativo, con prognosi migliore, e fattore reumatoide positivo, che ha sintomi simili all’artrite reumatoide degli adulti.
    • L’artrite sistemica giovanile, detta anche malattia di Still, è l’unica forma che presenta una forte infiammazione generalizzata. Oltre all’artrite, si manifesta con sintomi come febbre alta quotidiana, rash cutaneo, ingrossamento di fegato, milza e linfonodi, e talvolta infiammazione della pleura o del pericardio.
    • L’artrite giovanile correlata a entesite coinvolge le articolazioni e i punti in cui tendini e legamenti si inseriscono nelle ossa. Colpisce soprattutto maschi adolescenti e può estendersi alla colonna vertebrale e alle articolazioni sacroiliache.
    • L’artrite giovanile psoriasica si verifica in bambini e adolescenti che hanno psoriasi o una familiarità diretta con questa malattia della pelle. Si può manifestare con sintomi come gonfiore alle dita, eritema, cambiamenti alle unghie e rigidità articolare.
    • L’artrite giovanile indifferenziata è diagnosticata quando il bambino o l’adolescente presenta artrite cronica ma non rientra con precisione in nessuna delle altre categorie oppure soddisfa i criteri per più di una forma.

    Tutte queste varianti dell’AIG hanno in comune il fatto di durare nel tempo, ma la gravità e l’evoluzione della malattia possono essere molto diverse.

Artrite reumatoide: diagnosi

  • ​La diagnosi di artrite reumatoide si basa su una combinazione di criteri clinici, esami di laboratorio e tecniche di imaging.

    In generale, si considera il sospetto di artrite reumatoide quando il paziente presenta dolore e gonfiore articolare persistente, in particolare a carico delle articolazioni tipicamente colpite dalla malattia, e quando i sintomi durano da almeno sei settimane.

    Il primo step in caso di sospetto è l’analisi del fattore reumatoide effettuato tramite il Ra Test che, quando ha un livello alto, può essere spia dell’artrite reumatoide.

    Quando il test non rileva la presenza di alti livelli di fattore reumatoide ma i segni clinici evidenziano la patologia, si parla di artrite reumatoide sieronegativa, che può essere più difficile da individuare rispetto all'artrite reumatoide sieropositiva ma che, generalmente, ha anche un’evoluzione meno aggressiva.

    Spesso l’artrite reumatoide sieronegativa può presentarsi sottoforma di artrite psoriasica, che si manifesta con lesioni cutanee che possono comparire prima o dopo i sintomi caratteristici dell’artrite reumatoide.

    In questi casi, allo scopo di completare e confermare la diagnosi possono essere necessarie altre analisi del sangue, come quella degli anticorpi anti-CCP, oppure radiografie articolari, ecografie articolari e risonanza magnetica.

    Esami che si possono prenotare tramite il portale di prenotazioni mediche CupSolidale, inserendo la città in cui si intende effettuarli e specificando il tipo di esame o la prestazione e l’arto interessato.

    In alcuni casi particolarmente dubbi, per confermare la diagnosi o escludere altre patologie, il medico può effettuare un’artrocentesi, ovvero un prelievo di liquido sinoviale tramite un ago inserito nell’articolazione. L’analisi di questo fluido consente di valutarne la composizione e individuare eventuali segni infiammatori compatibili con l’artrite reumatoide.

Artrite reumatoide: trattamenti e terapie

  • ​Sebbene l'artrite reumatoide sia una malattia cronica, con sintomi che hanno un andamento ciclico recidivante, dalla quale non si guarisce mai completamente, esistono trattamenti efficaci e terapie che possono portare ad una remissione della malattia, specie nei casi di diagnosi precoce, e al miglioramento della vita dei pazienti.

    Il trattamento dell’artrite reumatoide prevede, a seconda dei diversi casi stabiliti da curante:

    • Farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), come il metotrexato, che vengono somministrati per rallentare la progressione della malattia e alleviare i sintomi. Questi farmaci possono essere associati a corticosteroidi, FANS, Oppioidi, e farmaci biologici, in base alla gravità e alla risposta del paziente.
    • Fisioterapia, che può includere massaggi, termoterapia, trazioni o terapia riabilitativa, e che può aiutare a mantenere la mobilità articolare e ridurre la rigidità.
    • Chirurgia ortopedica e, nei casi più gravi, l’impianto di protesi articolari per ripristinare la funzionalità degli arti e ridurre il dolore.

    In ultimo, possono essere utili anche le misure legate allo stile di vita.

    Smettere di fumare, seguire una dieta sana (come la dieta mediterranea), mantenere un peso adeguato e praticare regolare attività fisica aiuta a controllare l’infiammazione e a prevenire complicanze.

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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