La mancanza di desiderio sessuale nell’uomo a 40 anni è un fenomeno complesso, che nasce dall’interazione di molteplici fattori. Non si tratta mai di una sola causa isolata, ma del risultato di un insieme di componenti biologiche, psicologiche e relazionali che si intrecciano nel tempo. Comprendere a fondo le origini di questo cambiamento è fondamentale per affrontarlo in modo consapevole e ritrovare l’equilibrio sessuale.
Cause ormonali
Sul piano biologico, la causa più nota e più studiata della diminuzione della libido dopo i 40 è il testosterone basso che comprende sintomi che riguardano non solo la sfera sessuale, ma toccano anche l’energia quotidiana, l’umore e la composizione corporea.
Molti uomini riferiscono una sensazione di affaticamento costante, una riduzione della massa muscolare accompagnata da un aumento del grasso addominale e una perdita di motivazione. La libido si riduce gradualmente, e ciò che prima suscitava eccitazione ora passa quasi inosservato. È una condizione subdola, che spesso si manifesta con lentezza, rendendo difficile accorgersene all’inizio.
Ma il testosterone non è l’unico attore in gioco. Anche la prolattina, un ormone che in eccesso può inibire il desiderio sessuale, può contribuire al calo della libido. L’iperprolattinemia è spesso sottovalutata, ma si associa a disinteresse sessuale e, nei casi più gravi, a disfunzione erettile. Disturbi della tiroide, come l’ipotiroidismo, possono provocare un rallentamento generale del metabolismo e incidere sull’equilibrio ormonale, determinando apatia e perdita di interesse sessuale.
Un altro elemento da non trascurare è la resistenza insulinica, che si sviluppa soprattutto negli uomini con vita sedentaria, alimentazione ricca di zuccheri e sovrappeso. L’insulina alta riduce la quantità di testosterone libero disponibile, con conseguenze dirette sul desiderio e sulla funzione erettile.
Cause psicologiche
Accanto ai fattori biologici, la componente psicologica è spesso determinante. Lo stress cronico è uno dei principali responsabili del calo del desiderio maschile. A quarant’anni, molti uomini si trovano al culmine delle responsabilità professionali e familiari, con giornate scandite da impegni serrati e scarsa possibilità di recupero. Il cervello, sottoposto a uno stimolo costante di allerta, produce più cortisolo, l’ormone dello stress, che inibisce la produzione di testosterone e riduce la sensibilità agli stimoli erotici.
A questo si aggiunge spesso un fenomeno poco riconosciuto ma molto diffuso: la depressione maschile mascherata. Gli uomini, culturalmente abituati a non mostrare fragilità, raramente manifestano la tristezza in modo diretto. Piuttosto diventano irritabili, distaccati, chiusi, e questo si riflette in modo diretto sulla vita sessuale.
Un altro fattore è la perdita di autostima. I cambiamenti fisici, il minor controllo del corpo, i segni del tempo possono intaccare l’immagine di sé. L’uomo che non si sente più “attraente” o “prestante” tende a evitare l’intimità, alimentando un circolo vizioso di insicurezza e disinteresse.
Stile di vita
L’aspetto dello stile di vita è forse il più sottovalutato e al tempo stesso il più facile da modificare. Il corpo maschile, per produrre ormoni sessuali in quantità adeguate, ha bisogno di movimento, nutrienti di qualità e riposo sufficiente. Quando queste tre condizioni mancano, il sistema si indebolisce.
La sedentarietà riduce la circolazione sanguigna e favorisce l’accumulo di grasso viscerale, che a sua volta produce estrogeni e abbassa i livelli di testosterone. L’attività fisica regolare, al contrario, stimola la produzione ormonale e migliora la risposta vascolare. Bastano poche settimane di allenamento costante per avvertire un miglioramento nella vitalità generale e nella libido.
Anche l’alimentazione svolge un ruolo importante. Una dieta povera di nutrienti, ricca di zuccheri raffinati e alcol, priva di grassi sani e vitamine, indebolisce l’organismo e compromette la produzione ormonale. Il sonno è un altro fattore decisivo. Dormire meno di sei ore per notte può ridurre il testosterone fino al 15% in una sola settimana.
Infine, vanno considerati fumo e alcol. Entrambi compromettono la circolazione e aumentano lo stress ossidativo, danneggiando i vasi sanguigni e riducendo l’efficienza dell’apparato erettile. L’alcol, in particolare, ha un effetto ambivalente: se da un lato disinibisce, dall’altro riduce i livelli di testosterone e rallenta i riflessi sessuali.
Cause relazionali
Infine, nella dinamica dell’ abbassamento del desiderio sessuale non si possono trascurare le cause relazionali. In una coppia di lunga durata, la routine quotidiana, gli impegni familiari e il tempo sempre più ridotto per l’intimità finiscono per portare ad un calo del desiderio.
La familiarità da un lato crea sicurezza, dall’altro può ridurre il senso di novità e di mistero che alimenta il desiderio. In molti casi, il calo della libido non è un problema individuale, ma un segnale della relazione che chiede rinnovamento. Quando la comunicazione diventa puramente organizzativa — parlare di lavoro, figli, scadenze — il linguaggio erotico si perde.
A quarant’anni, la coppia spesso entra in una fase di stabilità apparente, ma anche di distanza emotiva. Se non si coltiva la curiosità reciproca, il corpo smette di rispondere.
Tuttavia, è bene ricordare che non esiste una frequenza giusta di rapporti sessuali da avere in una coppia. La media italiana si aggira intorno ad 1-2 volte a settimana, ma molto dipende anche dal grado di soddisfazione reciproca e dalla qualità della comunicazione.