Calo del desiderio nell’uomo a 40 anni: sintomi, cause e rimedi

Scopri perché sulla soglia dei 40 anni può verificarsi un calo della libido maschile e come porre rimedio alla situazione.

Che cos’è e cosa si intende con calo del desiderio maschile?

  • ​Il calo del desiderio maschile è una condizione caratterizzata da una riduzione persistente o ricorrente dell’interesse sessuale, che può generare disagio o difficoltà relazionali.

    In termini clinici, si parla di Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo (HSDD) quando la perdita di interesse sessuale dura più di sei mesi e causa una sofferenza significativa. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si tratta di una situazione temporanea, influenzata da stress, stanchezza o fattori ormonali reversibili.

    Circa il 15% degli uomini, infatti, dichiara di aver notato un calo dell’interesse sessuale in qualche fase della vita. Tuttavia, il calo della libido maschile non va confuso con la disfunzione erettile o con la difficoltà di eccitazione.

    Nel primo caso, infatti, manca la spinta o la fantasia erotica, nel secondo si ha desiderio ma si incontrano difficoltà nella risposta fisica con difficoltà a raggiungere o mantenere l’erezione. L’eccitazione, invece, riguarda la componente fisiologica dell’attività sessuale, ossia la capacità del corpo di reagire a stimoli erotici.

    Ad ogni modo, tutte queste condizioni possono essere efficacemente trattate sia con soluzioni farmacologiche che psicoterapiche, in base alla causa scatenante. 

A che età si verifica il calo del desiderio sessuale nell’uomo?

  • ​La sessualità maschile non ha una data di scadenza, ma evolve nel tempo. Dopo i 30 anni, il testosterone inizia a diminuire lentamente – circa dallo 0,8% all’1,6% all’anno – e intorno ai 40 anni molti uomini cominciano ad accorgersi di piccoli cambiamenti nella libido o nella frequenza dei rapporti.

    Va però chiarito che l’età di per sé non è il problema. Molti uomini mantengono una vita sessuale soddisfacente anche dopo i 60 o i 70 anni, se non intervengono patologie croniche o fattori psicologici limitanti. Prendersi cura del proprio corpo e della propria mente permette di mantenere una vita sessuale attiva e appagante, anche in età matura.

L’erezione debole a 40 anni: è un campanello d’allarme?

  • ​Un’erezione debole a 40 anni non è necessariamente un sintomo di disfunzione grave, ma può rappresentare un segnale da non ignorare. L’erezione è un fenomeno complesso, che dipende dalla salute vascolare, ormonale e psicologica. Quando qualcosa in questo equilibrio si altera, la risposta erettile può diventare meno stabile o meno duratura.

    È importante distinguere tra una difficoltà occasionale e un problema ricorrente. Nel primo caso, si tratta di episodi comuni, spesso legati alla stanchezza, all’ansia o a un periodo di stress. Nel secondo, quando la situazione si ripete con regolarità, può essere indice di un disturbo sottostante.

    Tra le cause organiche più frequenti di un’erezione debole troviamo la ridotta vascolarizzazione peniena, legata a ipertensione o alterazioni metaboliche, il diabete o la resistenza insulinica, che danneggiano i vasi sanguigni. Anche l’obesità viscerale e la diminuzione del testosterone giocano un ruolo importante, riducendo la risposta erettile e il desiderio.

    Infine, l’ansia da prestazione è un fattore molto diffuso. La paura di “non riuscire” genera un circolo vizioso di tensione che inibisce l’eccitazione. A questo si aggiungono routine di coppia, stress lavorativo e un impatto crescente della pornografia digitale, che modifica la percezione dello stimolo erotico reale.

Perché cala il desiderio negli uomini di 40 anni? Cause e sintomi

  • ​La mancanza di desiderio sessuale nell’uomo a 40 anni è un fenomeno complesso, che nasce dall’interazione di molteplici fattori. Non si tratta mai di una sola causa isolata, ma del risultato di un insieme di componenti biologiche, psicologiche e relazionali che si intrecciano nel tempo. Comprendere a fondo le origini di questo cambiamento è fondamentale per affrontarlo in modo consapevole e ritrovare l’equilibrio sessuale.

    Cause ormonali

    Sul piano biologico, la causa più nota e più studiata della diminuzione della libido dopo i 40 è il testosterone basso che comprende sintomi che riguardano non solo la sfera sessuale, ma toccano anche l’energia quotidiana, l’umore e la composizione corporea.

    Molti uomini riferiscono una sensazione di affaticamento costante, una riduzione della massa muscolare accompagnata da un aumento del grasso addominale e una perdita di motivazione. La libido si riduce gradualmente, e ciò che prima suscitava eccitazione ora passa quasi inosservato. È una condizione subdola, che spesso si manifesta con lentezza, rendendo difficile accorgersene all’inizio.

    Ma il testosterone non è l’unico attore in gioco. Anche la prolattina, un ormone che in eccesso può inibire il desiderio sessuale, può contribuire al calo della libido. L’iperprolattinemia è spesso sottovalutata, ma si associa a disinteresse sessuale e, nei casi più gravi, a disfunzione erettile. Disturbi della tiroide, come l’ipotiroidismo, possono provocare un rallentamento generale del metabolismo e incidere sull’equilibrio ormonale, determinando apatia e perdita di interesse sessuale.

    Un altro elemento da non trascurare è la resistenza insulinica, che si sviluppa soprattutto negli uomini con vita sedentaria, alimentazione ricca di zuccheri e sovrappeso. L’insulina alta riduce la quantità di testosterone libero disponibile, con conseguenze dirette sul desiderio e sulla funzione erettile.​

    Cause psicologiche

    Accanto ai fattori biologici, la componente psicologica è spesso determinante. Lo stress cronico è uno dei principali responsabili del calo del desiderio maschile. A quarant’anni, molti uomini si trovano al culmine delle responsabilità professionali e familiari, con giornate scandite da impegni serrati e scarsa possibilità di recupero. Il cervello, sottoposto a uno stimolo costante di allerta, produce più cortisolo, l’ormone dello stress, che inibisce la produzione di testosterone e riduce la sensibilità agli stimoli erotici.

    A questo si aggiunge spesso un fenomeno poco riconosciuto ma molto diffuso: la depressione maschile mascherata. Gli uomini, culturalmente abituati a non mostrare fragilità, raramente manifestano la tristezza in modo diretto. Piuttosto diventano irritabili, distaccati, chiusi, e questo si riflette in modo diretto sulla vita sessuale.

    Un altro fattore è la perdita di autostima. I cambiamenti fisici, il minor controllo del corpo, i segni del tempo possono intaccare l’immagine di sé. L’uomo che non si sente più “attraente” o “prestante” tende a evitare l’intimità, alimentando un circolo vizioso di insicurezza e disinteresse. 

    Stile di vita

    L’aspetto dello stile di vita è forse il più sottovalutato e al tempo stesso il più facile da modificare. Il corpo maschile, per produrre ormoni sessuali in quantità adeguate, ha bisogno di movimento, nutrienti di qualità e riposo sufficiente. Quando queste tre condizioni mancano, il sistema si indebolisce.

    La sedentarietà riduce la circolazione sanguigna e favorisce l’accumulo di grasso viscerale, che a sua volta produce estrogeni e abbassa i livelli di testosterone. L’attività fisica regolare, al contrario, stimola la produzione ormonale e migliora la risposta vascolare. Bastano poche settimane di allenamento costante per avvertire un miglioramento nella vitalità generale e nella libido.

    Anche l’alimentazione svolge un ruolo importante. Una dieta povera di nutrienti, ricca di zuccheri raffinati e alcol, priva di grassi sani e vitamine, indebolisce l’organismo e compromette la produzione ormonale. Il sonno è un altro fattore decisivo. Dormire meno di sei ore per notte può ridurre il testosterone fino al 15% in una sola settimana.

    Infine, vanno considerati fumo e alcol. Entrambi compromettono la circolazione e aumentano lo stress ossidativo, danneggiando i vasi sanguigni e riducendo l’efficienza dell’apparato erettile. L’alcol, in particolare, ha un effetto ambivalente: se da un lato disinibisce, dall’altro riduce i livelli di testosterone e rallenta i riflessi sessuali.

    Cause relazionali

    Infine, nella dinamica dell’ abbassamento del desiderio sessuale non si possono trascurare le cause relazionali. In una coppia di lunga durata, la routine quotidiana, gli impegni familiari e il tempo sempre più ridotto per l’intimità finiscono per portare ad un calo del desiderio.

    La familiarità da un lato crea sicurezza, dall’altro può ridurre il senso di novità e di mistero che alimenta il desiderio. In molti casi, il calo della libido non è un problema individuale, ma un segnale della relazione che chiede rinnovamento. Quando la comunicazione diventa puramente organizzativa — parlare di lavoro, figli, scadenze — il linguaggio erotico si perde.

    A quarant’anni, la coppia spesso entra in una fase di stabilità apparente, ma anche di distanza emotiva. Se non si coltiva la curiosità reciproca, il corpo smette di rispondere.

    Tuttavia, è bene ricordare che non esiste una frequenza giusta di rapporti sessuali da avere in una coppia. La media italiana si aggira intorno ad 1-2 volte a settimana, ma molto dipende anche dal grado di soddisfazione reciproca e dalla qualità della comunicazione.

Calo del desiderio maschile a 40 anni: quando rivolgersi al medico

  • ​Un calo momentaneo del desiderio sessuale maschile non è motivo di allarme, ma se la situazione persiste per più di tre mesi vale la pena approfondire. L’assenza di erezioni mattutine, la difficoltà a provare eccitazione anche durante la masturbazione o la sensazione di stanchezza continua possono indicare un disturbo ormonale. Anche eventuali conflitti nella coppia e un’erezione debole o assente indicano la necessità di rivolgersi ad uno specialista.

    Spesso questi segnali sono accompagnati da piccoli cambiamenti fisici: la massa muscolare tende a diminuire, l’addome si appesantisce, l’umore diventa più instabile. Questi sintomi potrebbero nascondere la sindrome da testosterone basso, ma anche essere il riflesso di uno stress prolungato o di un disequilibrio metabolico.

Quali esami fare per il calo del desiderio maschile?

  • ​Quando un uomo sperimenta un calo del desiderio dopo i 40 anni per più di 3 mesi è possibile rivolgersi ad un andrologo o un endocrinologo, che potranno richiedere una serie di esami del sangue mirati che permettono di valutare il profilo ormonale e lo stato di salute generale. Tra questi rientrano:

    • Esami ormonali: gli ormoni sessuali regolano la libido e l’energia maschile. I test più importanti sono il testosterone totale e libero, che indicano la quantità e la disponibilità reale dell’ormone, la SHBG, proteina che lega il testosterone, che aiuta a calcolare la quota biologicamente attiva di esso, gli ormoni LH e FSH, che chiariscono se il problema nasce a livello testicolare o ipofisario, la prolattina, che quando è troppo alta può ridurre il desiderio e la funzione erettile. Inoltre, anche estradiolo, cortisolo e DHEA-S sono parametri utili: un eccesso di cortisolo da stress o di estrogeni, oppure un deficit di DHEA, possono compromettere la vitalità sessuale.
    • Esami metabolici: il metabolismo influenza direttamente la produzione ormonale. La glicemia, l’emoglobina glicata e l’insulina rivelano la presenza di resistenza insulinica, che riduce il testosterone libero. Il profilo lipidico (colesterolo HDL/LDL e trigliceridi) permette di valutare la salute vascolare, fondamentale per l’erezione. La vitamina D, infine, è essenziale per la regolazione del testosterone e la risposta erotica: una sua carenza può coincidere con calo di libido, stanchezza e umore basso.

    Se gli esami non evidenziano variazioni rilevanti, la Visita Psicologica o Sessuologica può essere d’aiuto per indagare le cause emotive e di coppia del calo del desiderio maschile. Sulla piattaforma di prenotazioni mediche online di CupSolidaleè possibile confrontare specialisti, laboratori ed esami in modo semplice e riservato, prenotando rapidamente le visite senza lunghe attese. 

Calo del desiderio nell’uomo dopo i 40 anni: rimedi e soluzioni

  • ​La terapia per il calo del desiderio maschile varia in funzione della causa scatenante e dalla concomitanza di altri sintomi come l’erezione debole.

    In alcuni casi selezionati, e solo dopo una diagnosi accurata, il medico può valutare l’opportunità di una terapia ormonale sostitutiva, utile a riequilibrare i livelli di testosterone e a migliorare il tono dell’umore, la massa muscolare e la motivazione.

    Il desiderio non è solo una questione di ormoni: nasce nella mente, si costruisce attraverso l’immaginazione e si nutre di equilibrio emotivo. Per questo, quando la libido cala, è utile affrontare anche gli aspetti psicologici. Spesso la causa non è l’assenza di attrazione, ma la presenza di stress, ansia da prestazione o conflitti irrisolti. In questi casi, il supporto di uno psicologo o di un sessuologo può fare una differenza significativa.

    Da questo punto di vista, anche la terapia di coppia aiuta a migliorare la comunicazione e a ricostruire la complicità, trasformando il sesso da “prestazione” a linguaggio condiviso. La sessuologia clinica, invece, può offrire strumenti pratici per gestire l’ansia da prestazione o la paura del giudizio, che sono tra le cause più frequenti del blocco del desiderio maschile. L’obiettivo è partire dal trascorrere tempo di qualità insieme e creare le condizioni affinché la sessualità torni a essere un momento di benessere e spontaneità.

    Infine, per riattivare la libido, è fondamentale prendersi cura della propria energia fisica. La riduzione di fumo e alcol migliora la circolazione e la funzione ormonale. L’attività fisica regolare, in particolare quella di forza, può aumentare la produzione di testosterone in modo naturale, come il sonno di qualità, stabile intorno alle otto ore per notte.

    Anche l’alimentazione gioca un ruolo determinante. Una dieta equilibrata, ricca di grassi sani e di nutrienti chiave come vitamina D, vitamine del gruppo B, zinco, magnesio e omega-3, favorisce la produzione di ormoni sessuali e migliora la vascolarizzazione. Gli alimenti pro-vascolari, come cacao, barbabietola e mirtilli, invece, possono aiutare la circolazione sanguigna, un elemento essenziale per la risposta erettile.

    Questi cambiamenti non devono essere vissuti come imposizioni, ma come un modo per restituire al corpo la sua naturale vitalità e vivere la sessualità maschile dopo i 40 anni con serenità. 

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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