Cos’è lo scompenso cardiaco e quali sono i principali sintomi?

Scopri cosa si intende per scompenso cardiaco, i sintomi più frequenti, le cause e le prospettive

Che cos’è lo scompenso cardiaco

  • ​Lo scompenso cardiaco (o scompenso cardiaco congestizio o, ancora, insufficienza cardiaca) è una condizione medica in cui il cuore non riesce a pompare il sangue in maniera sufficiente per soddisfare le necessità del corpo.

    Quando ciò accade, gli organi e i tessuti del corpo subiscono una riduzione dell'apporto di ossigeno necessario. Questo deficit ha un impatto diretto e significativo sulla qualità della vita dell'individuo. In particolare, il cuore di una persona affetta da questa condizione mostra spesso un miocardio indebolito o eccessivamente rigido, impedendo così un funzionamento ottimale dell'organo.

    Tuttavia, avere una insufficienza cardiaca non equivale al completo non funzionamento del cuore. Piuttosto, indica che il cuore sta lavorando in modo inefficiente, non riuscendo a svolgere le sue funzioni in maniera efficace.

    In Italia, l'incidenza dello scompenso cardiaco è particolarmente significativa tra gli anziani. Si stima, infatti, che circa l’1,5% della popolazione nazionale sia affetto da questa condizione, con una frequenza maggiore nel sesso femminile. Tuttavia, con l'avanzare dell'età, la prevalenza dello scompenso cardiaco aumenta notevolmente, arrivando a raggiungere circa il 15% in coloro che superano gli 85 anni.

    Lo scompenso cardiaco è pericoloso soprattutto per i pazienti con un’età superiore ai 65 anni, nei quali rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero per fascia d’età.

    Infatti, sebbene lo scompenso cardiaco possa colpire anche i giovani, negli anziani le caratteristiche cliniche e le prospettive di gestione di questa patologia sono complicate dalla varietà dei quadri clinici e dalla presenza di numerose comorbidità. 

Tipologie di scompenso cardiaco

  • ​Esistono diverse tipologie e classificazioni dello scompenso cardiaco. In base alla modalità di insorgenza possiamo distinguere:

    • Scompenso cardiaco acuto, che si sviluppa improvvisamente, spesso in risposta a un infarto o una crisi ipertensiva;
    • Scompenso cardiaco cronico, che emerge gradualmente a seguito di danni progressivi al cuore.

    In base alla zona del cuore coinvolta, invece, distinguiamo:

    • Scompenso cardiaco sinistro, che si manifesta quando il ventricolo sinistro non è più in grado di pompare il sangue nell'aorta in modo efficiente. Questo impedisce una corretta ossigenazione del corpo e il sangue tende a rifluire verso i polmoni;
    • Scompenso cardiaco destro, che avviene quando il ventricolo destro non riesce a trasportare il sangue verso le arterie polmonari, responsabili del trasporto di ossigeno ai polmoni. Questo porta a una non adeguata ossigenazione del sangue all'interno dei polmoni, causando secondariamente una carenza di ossigeno nei vari organi e tessuti del corpo.

    Infine, in base alla frazione di eiezione (percentuale di sangue pompato dal muscolo cardiaco) è possibile distinguere:

    • Scompenso cardiaco diastolico o a frazione di eiezione conservata, che si verifica quando il miocardio è troppo rigido per dilatarsi adeguatamente, una condizione che colpisce più comunemente le donne. In questo caso il cuore mantiene la capacità di contrarre, ma il suo rilassamento è compromesso, il che impedisce al cuore di riempirsi di sangue adeguatamente;
    • Scompenso cardiaco sistolico o a frazione di eiezione ridotta, che avviene quando il cuore perde la sua capacità di contrazione, una situazione che affligge prevalentemente gli uomini. Questa condizione comporta l’insufficiente capacità del cuore di contrarsi efficacemente, il che riduce la quantità di sangue pompato con ogni battito.

    Entrambi i tipi di scompenso appena citati possono essere associati anche allo scompenso cardiaco destro o sinistro. 

Scompenso cardiaco: cause e fattori di rischio

  • Lo scompenso cardiaco può emergere da molteplici cause e fattori che influenzano negativamente il cuore.

    Solitamente, questa condizione si verifica a seguito di un deterioramento del muscolo cardiaco, che può essere causato da eventi acuti come infarto, stress cronico o condizioni non adeguatamente trattate.

    In particolare, lo scompenso cardiaco sinistro emerge tipicamente in seguito a condizioni come l'ipertensione, le malattie coronariche o le cardiomiopatie, mentre lo scompenso cardiaco destro a seguito di problemi nel ventricolo sinistro che causano ipertensione polmonare.

    Per quanto riguarda i fattori di rischio, sono particolarmente predisposte allo scompenso cardiaco sistolico le persone con un passato di malattie cardiache ischemiche, come quelli che hanno già subito un infarto, o che hanno problemi valvolari o ipertensione persistente.

    Sono, invece, fattori di rischio per lo scompenso cardiaco diastolico il diabete, la sindrome metabolica, l’obesità, la pressione alta, colesterolo alto e l’appartenenza al sesso femminile.

    Altri fattori di rischio per lo scompenso cardiaco includono il fumo di sigaretta e l’abuso di alcol. 

Scompenso cardiaco congestizio: tutti i sintomi

  • ​I segni dello scompenso cardiaco e i suoi sintomi possono variare in funzione della tipologia di scompenso.

    Nello scompenso cardiaco sinistro si possono verificare cianosi (colorazione bluastra della pelle), difficoltà respiratorie, saturazione di ossigeno bassa, stanchezza, confusione e, in alcuni casi, tosse con presenza di sangue. Spesso, inoltre, sono presenti anche tachicardia e pressione bassa.

    Nello scompenso cardiaco destro il paziente può manifestare edema agli arti inferiori (gambe gonfie), gonfiore delle vene giugulari, epatomegalia (ingrossamento del fegato), riduzione dell’urina prodotta, aumento di peso e difficoltà respiratorie, specialmente durante la notte (dispnea parossistica notturna).

    I sintomi dello scompenso cardiaco diastolico, invece, includono un aumento della pressione telediastolica del ventricolo sinistro, sia a riposo che durante lo sforzo, senza variazioni di volume. Mentre, per quanto riguarda lo scompenso cardiaco sistolico, sono identificativi un aumento del volume e della pressione diastolica con capacità contrattile ridotta (inferiore al 40%).

    I sintomi dello scompenso cardiaco congestizio e la relativa prognosi dipendono anche dallo stadio in cui questo si presenta:

    • Scompenso cardiaco 1° stadio: il paziente non mostra sintomi iniziali e la sua attività fisica normale non è limitata;
    • Scompenso cardiaco 2° stadio: si verifica una limitazione lieve, attività fisiche moderate causano sintomi come dispnea (difficoltà respiratoria) o affaticamento;
    • Scompenso cardiaco 3° stadio: la condizione è moderata o severa, con sintomi che si manifestano anche durante attività fisiche leggere;
    • Scompenso cardiaco 4° stadio: la condizione è grave, con sintomi costanti che si verificano anche a riposo. 

Scompenso cardiaco: diagnosi, cura e trattamento

  • ​La diagnosi di scompenso cardiaco comincia con la visita cardiologica con ecg, durante la quale lo specialista cardiologo esaminerà la funzionalità del muscolo cardiaco. In alcuni casi, il curante potrebbe anche richiedere il dosaggio nel sangue dei peptidi natriuretici, in particolare del pro-peptide natriuretico di tipo B o Pro BNP.

    Questo perché valori elevati (maggiori a 125 pn/ml) di questo peptide possono indicare che le pareti del ventricolo sono sotto stress a causa di un sovraccarico di volume, una situazione tipica dell'insufficienza cardiaca.

    Una volta diagnosticata la condizione di scompenso cardiaco, la terapia può includere:

    • Farmaci, come beta-bloccanti, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina-neprilisina (ARNI), gliflozine o antagonisti dei recettori mineralcorticoidi (MRA) nel caso di scompenso cardiaco sistolico; e ACE-inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (ARB) o MRA per lo scompenso cardiaco diastolico;
    • Impianto di defibrillatori o pacemaker, se è presente un disturbo della conduzione cardiaca;
    • Interventi chirurgici per correggere malattie delle valvole cardiache, rivascolarizzazione del miocardio o trapianto di cuore.

    Oltre a questi, generalmente viene anche consigliato un cambiamento del proprio stile di vita a favore di un’alimentazione più sana, a basso contenuto di sale. Quando possibile, si consigliano anche lo svolgimento di attività fisica aerobica moderata, come una camminata di mezz’ora al giorno cinque volte a settimana, e l’automonitoraggio della patologia con controllo della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, del peso corporeo e di eventuali edemi o segni di un peggioramento dell’insufficienza cardiaca.

    In alcuni casi, potrebbe anche essere necessario limitare l’assunzione di liquidi sotto consiglio del proprio medico.

    L'adozione tempestiva di un trattamento e una terapia appropriati per lo scompenso cardiaco, specie di tipo acuto, può anche portare alla completa guarigione, con completo recupero della funzionalità cardiaca, una prognosi ottimale a lungo termine e, in alcuni casi, senza la necessità di continuare terapie specifiche a lungo termine.

    Tuttavia, molte delle forme di scompenso cardiaco comunemente riscontrate in ambiente clinico tendono a portare a danni cardiaci permanenti di varia gravità, che richiedono un approccio terapeutico continuativo.

    In questo caso, anche se lo scompenso cardiaco non può regredire, con terapie e trattamenti mirati è possibile rallentare o arrestare la progressione della malattia.

Quanto si può vivere con lo scompenso cardiaco?

  • ​La prospettiva di vita per chi soffre di scompenso cardiaco dipende da diversi fattori critici, tra cui la severità della condizione cardiaca e la presenza di altre complicanze. Nella maggior parte dei casi, una diagnosi di scompenso cardiaco, seguita da trattamenti mirati, comporta solo una riduzione dell’aspettativa di vita di circa 10 anni.

    Nei casi in cui lo scompenso cardiaco si trovi in una fase terminale, con sintomi non trattabili con i farmaci, insufficienza multiorgano e ravvicinate ospedalizzazioni, la mortalità a breve termine risulta più elevata.

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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