Con il termine «gastrite» si intende un processo infiammatorio - acuto o cronico - a carico dello stomaco e, in particolare, dello strato più interno del suo rivestimento, chiamato «mucosa gastrica». In condizioni normali, tale tessuto si comporta come una vera e propria barriera protettiva; tuttavia, in presenza di determinati fattori - dei quali parleremo più avanti - può indebolirsi ed assottigliarsi, divenendo via via sempre più sensibile all’azione corrosiva dell’acido gastrico. Questo processo comporta una serie di sintomi ben riconoscibili, tra cui: dolore addominale, bruciore, crampi, sensazione di pesantezza a seguito dei pasti e, in alcuni casi, nausea e vomito.
Si tratta, comunque, di un disturbo tra i più comuni al mondo: si stima, infatti, che circa il 50% della popolazione soffra o abbia sofferto di gastrite almeno una volta nella vita.
Inoltre, vari studi hanno evidenziato una maggiore incidenza nelle pazienti di sesso femminile e, soprattutto nei Paesi industrializzati, nei soggetti di età superiore ai 30 anni, con particolare riferimento alla fascia di età compresa tra 50 e 55 anni.
Ad ogni modo, a prescindere dal grado di rischio - tutto sommato contenuto - correlato alla malattia, convivere con la gastrite è certamente fonte di disagio e malessere. Da non tralasciare, per altro, le possibili complicazioni,specialmente in assenza di cure adeguate e dei dovuti accorgimenti in fatto di dieta, abitudini e stile di vita.
Per tutti questi motivi abbiamo deciso di approfondire non soltanto i principali sintomi della gastrite, ma anche le cause scatenanti, le procedure previste per la diagnosi e le modalità di trattamento (sia mediante farmaci, sia con l’aiuto di rimedi naturali).