La diagnosi di scabbia si basa sull’osservazione clinica dei segni cutanei e sull’anamnesi del paziente, con particolare attenzione alla presenza di prurito notturno e a eventuali casi simili in famiglia o nella cerchia stretta. In molti casi, la Visita Dermatologica è sufficiente per identificare il quadro, ma in situazioni dubbie può essere necessario un esame più approfondito.
La conferma diagnostica si ottiene attraverso l’identificazione dell’acaro della scabbia o delle sue uova e feci, prelevando un piccolo campione di cute da una lesione sospetta (di solito un cunicolo). Il materiale viene osservato al microscopio o, in alternativa, si può usare un dermatoscopio, uno strumento non invasivo che consente di visualizzare i cunicoli scavati dall'acaro sotto la superficie cutanea.
Una volta accertata la diagnosi, si procede alla cura della scabbia, che si basa sull’impiego di acaricidi topici. Il trattamento di prima linea è solitamente la permetrina al 5%, una crema da applicare su tutto il corpo, dal collo in giù, e lasciata in posa per almeno 8-12 ore, prima di risciacquare.
Altri trattamenti topici efficaci includono il benzoato di benzile, il crotamitone, pomate a base di zolfo e il malathion, anche se questi sono generalmente considerati alternative secondarie. Nei casi più severi o resistenti al trattamento locale, si può ricorrere all’ivermectina per via orale, un farmaco antiparassitario sistemico somministrato sotto controllo medico e antibiotici se sono presenti infezioni batteriche concomitanti. Da sottolineare è che se non curata, la scabbia può durare anche mesi o anni e il paziente restare contagioso per tutta la durata di questo periodo.
Il trattamento deve coinvolgere tutti i membri della famiglia e i contatti stretti, anche se asintomatici, per evitare nuove infestazioni. Durante e dopo il trattamento, il prurito può persistere anche per alcune settimane, a causa della risposta infiammatoria residua della pelle. Questo fenomeno non indica un fallimento terapeutico, ma è da considerarsi una reazione normale. Può essere gestito con antistaminici orali e creme lenitive, sotto consiglio medico.
Infine, è utile ricordare che il successo del trattamento dipende non solo dalla corretta applicazione del farmaco, ma anche dall’aderenza alle indicazioni preventive. Trascurare la sanificazione dell’ambiente o non trattare tutti i conviventi può compromettere l’intero percorso terapeutico, con il rischio concreto di recidiva e nuova diffusione della scabbia.