Ridurre il carico glicemico di un pasto è possibile e, nella maggior parte dei casi, anche semplice. Il primo passo consiste nell’abbinare i carboidrati a fonti di fibre, come quelle provenienti dalle verdure, dalla frutta e dai legumi, e grassi insaturi, come quelli contenuti nell’olio extravergine di oliva, nella frutta secca o nell’avocado, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri semplici contribuendo a una risposta glicemica più stabile.
Anche il metodo di cottura ha un ruolo importante: preferire cotture rapide come la cottura al vapore o il salto in padella, oppure consumare alimenti crudi quando possibile, aiuta a ridurre l’indice e il carico glicemico di un pasto.
Un’altra buona pratica è preferire pasta e pane integrali al riso e ai prodotti raffinati, in quanto contengono una maggiore quantità di fibre, una minor concentrazione di zuccheri e, dunque, hanno un carico glicemico più basso delle versioni raffinate. Tuttavia, l’aspetto più importante resta il controllo delle porzioni: regolare le quantità è fondamentale per mantenere equilibrato il carico glicemico complessivo del pasto.
È bene ricordare che una dieta sana ed equilibrata non può basarsi esclusivamente sul controllo del carico glicemico. Ogni persona ha esigenze nutrizionali diverse, che variano in base a età, stile di vita, stato di salute e obiettivi personali. Per questo motivo, è consigliabile prenotare una Visita Nutrizionistica per definire un piano alimentare completo, adatto alle proprie esigenze ed evitare squilibri alimentari. In presenza di glicemia alta o diabete, inoltre, è ancora più fondamentale effettuare una Visita Diabetologica per valutare con precisione l’approccio più adatto al proprio profilo clinico.