È un'indagine diagnostica che si basa sull'emissione di ultrasuoni, i quali non sono radiazioni e non provocano danno all'organismo.
Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici
dell'organo, in questo caso i polmoni. Le registrazioni ottenute, proiettate su
un monitor, sono dette immagini ecografiche. Simile a questa è l’ecografia
toracica e quella polmonare pneumotorace.
L’ecografia polmonare permette di identificare lesioni
solide e raccolte liquide, può essere morfologica o artefattuale, l’ecografia
viene effettuata anche ai bambini (ecografia polmonare neonatale). Le immagini
che vengono visualizzate, infatti, sono solo in parte di tipo anatomico, mentre
la maggior parte delle informazioni acquisibili deriva dall’interpretazione di
immagini artefattuali e da stime dinamiche. In particolare, in condizioni
normali, si ha una visualizzazione morfologica delle strutture della parete
toracica fino alla pleura, mentre al di sotto della linea pleurica si producono
caratteristici artefatti, che consentono di acquisire indirettamente
informazioni sul parenchima.
Ecografia polmonare come si fa?
Al paziente viene chiesto di togliere gli abiti e di posizionarsi
su di un lettino in posizione supina, sdraiato su di un fianco o con le braccia
incrociate dietro alla testa. Durante la procedura potrebbe essere richiesto di
cambiare posizione per visualizzare meglio le aree da analizzare, di tossire o
di inspirare. L’esame non è doloroso e prevede lo scorrimento manuale della
sonda ecografica sulla zona interessata preventivamente cosparsa di un gel
trasparente che agevola il passaggio degli ultrasuoni.
Questo esame non è doloroso e non comporta rischi perché non
sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l'organismo.
Contenuti approvati dal Comitato Editoriale. Data ultimo aggiornamento: 2025-09-18