Tumore al seno: i sintomi visibili

Scopri come riconoscere tutti i sintomi del tumore al seno

Tumore al seno: che cos’è e quanto è diffuso

  • ​Il tumore al seno o tumore alla mammella è la forma di cancro più diagnosticata nelle donne, con oltre 56.000 nuovi casi registrati ogni anno solo in Italia. Sebbene questa malattia interessi prevalentemente il sesso femminile, anche gli uomini possono svilupparla, anche se in misura decisamente inferiore.

    Il cancro al seno si localizza più frequentemente nei dotti galattofori (circa l’85% dei casi), seguiti dai lobuli, ovvero le strutture deputate alla produzione del latte. La forma maligna più comune è il carcinoma mammario duttale, quello che prende origine dai dotti galattofori.

    Il carcinoma lobulare, invece, prende origine dai lobuli. Questa forma tumorale rappresenta circa il 10-15% delle neoplasie mammarie e, in alcuni casi, può svilupparsi simultaneamente in entrambi i seni o presentarsi in aree diverse all’interno dello stesso seno.

    Esistono poi varianti meno comuni di tumore mammario, come il carcinoma tubulare, papillare, mucinoso e cribriforme. Sebbene possano generare metastasi, queste tipologie tendono a evolvere più lentamente dei due tipi precedenti. Una forma molto rara e aggressiva di tumore al seno è, invece, il carcinoma infiammatorio della mammella.

    Ad ogni modo, grazie ai progressi della ricerca e all’efficacia dei programmi di screening del tumore al seno, oggi è possibile individuarlo in fasi molto precoci, quando ancora confinato nella sede iniziale, aumentando significativamente le probabilità di guarigione da questa tipologia di cancro. In fase iniziale, infatti, oltre il 90% dei casi di tumore al seno può essere trattato con successo, per questo motivo riconoscere i suoi sintomi visibili risulta particolarmente importante, così come sottoporsi con regolarità a controlli clinici e diagnostici.

Tumore al seno: cause e fattori di rischio

  • ​Il tumore al seno è una malattia complessa e multifattoriale. Non esiste una singola causa, ma piuttosto una combinazione di fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia.I fattori di rischio legati allo sviluppo del tumore al seno possono essere distinti in due grandi categorie: quelli modificabili e quelli non modificabili.

    Tra i fattori non modificabili rientrano:

    • Età superiore ai 50 anni.
    • Storia familiare di tumore al seno.
    • Mutazioni genetiche come quella che riguarda i geni BRCA1 e BRCA2.
    • Insorgenza precoce del ciclo mestruale e menopausa tardiva.

    Sul fronte dei fattori modificabili, le abitudini quotidiane giocano un ruolo centrale:

    • Alimentazione non bilanciata, ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati e povera di fibre e vegetali.
    • Stile di vita sedentario, che può favorire il sovrappeso e l’obesità, condizioni legate a un aumento del rischio.
    • Gravidanza dopo i 30 anni o assenza di gravidanze.
    • Non aver allattato al seno.
    • Esposizione a radiazioni.
    • Terapie ormonali prolungate.
    • Consumo regolare di alcol e fumo. 

Quali sono i sintomi visibili del tumore al seno?

  • ​I sintomi visibili del tumore al seno comprendono la presenza di un nodulo, cambiamenti nella forma o dimensione del seno, cambiamenti a carico del capezzolo, della pelle del seno, e, raramente dolore e prurito.

    Noduli e masse palpabili

    La presenza di noduli, ovvero un ispessimento o una protuberanza che al tatto si presenta diverso dal tessuto mammario circostante,è una delle prime spie di un tumore al seno e tra i sintomi visibili più riportati dalle pazienti. Tuttavia, in molti casi, il riscontro di masse palpabili al seno ha caratteristiche di benignità.

    Un nodulo benigno al seno si presenta come una pallina al seno che può essere dolorante, specie in prossimità del ciclo mestruale. In generale, questa tipologia di noduli è mobile, ha una consistenza morbida e margini ben definiti.

    Il fibroadenoma e le cisti appartengono a questa categoria e, di solito, non provocano sintomi visibili o particolarmente chiari, ma possono essere individuati tramite autopalpazione o esami medici.

    Un nodulo al seno maligno, invece, è duro, fisso (non mobile al tatto) e presenta contorni irregolari o sfumati. Inoltre, potrebbe anche essere aderente alla pelle o ai tessuti circostanti.

    Inoltre, anche la presenza di rigonfiamenti nei linfonodi, specie quelli ascellari, situati nell’incavo dell’ascella, chiamati appunto “sentinella” in quanto di particolare riscontro tra i sintomi visibili del tumore al seno, sono da attenzionare da parte di un medico.

    Cambiamenti nella forma o dimensione del seno

    I cambiamenti nella forma o dimensione del seno sono comuni e possono essere dovuti a vari fattori, tra cui variazioni ormonali, pubertà, gravidanza, allattamento e menopausa.

    Tuttavia, queste variazioni possono rappresentare un segnale da non sottovalutare. È fondamentale osservare con attenzione eventuali asimmetrie improvvise tra i due seni, la comparsa di rigonfiamenti, retrazioni o pieghe insolite, poiché potrebbero indicare la presenza di un'anomalia a livello del tessuto mammario.

    Sintomi visibili del tumore al seno: cambiamenti cutanei

    Anche alcuni cambiamenti nella pelle del seno possono rappresentare segnali importanti. Uno dei sintomi visibili più caratteristici del tumore al seno è l’aspetto definito a “buccia d’arancia”, in cui la pelle del seno appare ispessita e presenta piccole fossette.

    Nel carcinoma infiammatorio la cute può diventare arrossata, più calda del normale o mostrare zone infiammate. Ulteriori sintomi visibili da non ignorare includono la formazione di lesioni ulcerate o la comparsa di eruzioni cutanee, eczema, macchie rosse, lividi, maggior presenza di vene e desquamazioni.

    Anche se queste alterazioni non sono sempre indicative di una patologia tumorale, è fondamentale segnalarle al medico per un’adeguata valutazione clinica, specie se questi sintomi compaiono durante l’allattamento, in quanto possono essere confusi con quelli di una mastite.

    Sintomi visibili del tumore al seno: cambiamenti del capezzolo

    Alcuni dei sintomi visibili del tumore al seno coinvolgono il capezzolo. In particolare, la secrezione dal capezzolo sieroematica o ematica, che può manifestarsi spontaneamente o a seguito di pressione, e interessare uno o entrambi i seni, richiede un approfondimento.

    Al contrario, una secrezione chiara o lattescente, in assenza di altri sintomi, non è motivo di particolare preoccupazione. Anche cambiamenti nell’aspetto del capezzolo, come retrazione o appiattimento, possono rappresentare segnali importanti e devono essere valutati dal medico.

    Dolore e prurito al seno

    Un seno gonfio e dolente, in generale, non è motivo di allarme poiché legato a condizioni benigne e fluttuazioni ormonali. Anche il prurito al capezzolo o al seno in generale, non è un sintomo specifico di questo tumore e non è motivo di preoccupazione. Tuttavia, se si presenta insieme agli altri sintomi sopracitati merita attenzione medica.

    Per quanto riguarda il dolore che si irradia al braccio o dietro la schiena, questo solitamente non è un sintomo iniziale del tumore al seno, ma tende a comparire tardivamente. ​

Autopalpazione del seno: come farla e perché è importante

  • L’autopalpazione è una pratica semplice ma fondamentale per individuare precocemente eventuali cambiamenti che potrebbero indicare un tumore al seno e non lasciar passare inosservati i suoi sintomi visibili.

    Non richiede strumenti particolari né competenze specifiche, ma solo un po’ di tempo, costanza e consapevolezza. Va eseguita una volta al mese, meglio se tra il quarto e il settimo giorno del ciclo mestruale, a partire dai 20 anni. Per chi è in menopausa o in gravidanza, il controllo può essere effettuato in qualsiasi giorno, scegliendo un momento fisso del mese per mantenere la regolarità.

    L’autopalpazione si articola in due fasi principali: osservazione e palpazione. L’osservazione si esegue in piedi, davanti a uno specchio ben illuminato. A braccia lungo i fianchi, si osservano le mammelle prestando attenzione alla simmetria, al profilo, all’eventuale presenza di retrazioni cutanee, cambiamenti nella forma o nel volume, secrezioni dai capezzoli o alterazioni della pelle, come rossori o ispessimenti. Lo stesso controllo va ripetuto sollevando le braccia sopra la testa e contraendo i muscoli del petto, per evidenziare eventuali modifiche non visibili a riposo.

    La fase successiva è quella della palpazione, che può essere effettuata sia in piedi che da sdraiate e ha lo scopo di individuare eventuali noduli sospetti che si distinguono dal normale tessuto mammario per la loro consistenza dura e i contorni irregolari.

    In posizione eretta, con una mano dietro la nuca, si utilizzano indice, medio e anulare dell’ altra per esplorare la mammella opposta, con movimenti delicati e circolari dei polpastrelli, senza premere troppo. Si esplora l’intero seno, compresa la zona sotto il capezzolo, stringendolo delicatamente, e dell’ascella. Poi si ripete la stessa operazione con l’altro seno.

    Da sdraiate, è consigliabile posizionare un cuscino sotto la spalla e portare il braccio dietro la testa: questa posizione consente di distribuire meglio il tessuto mammario, rendendo la palpazione più efficace. Anche in questo caso, si procede con movimenti circolari, dall’interno verso l’esterno del seno, esplorando anche la presenza di un eventuale nodulo sotto l’ascella, e si controlla con delicatezza se ci sono secrezioni stringendo leggermente il capezzolo tra le dita.

    È importante sottolineare che l’autopalpazione del seno non sostituisce gli esami diagnostici Tuttavia, rappresenta uno strumento complementare per il monitoraggio della propria salute e può favorire una diagnosi precoce in caso di anomalie.

Tumore al seno: quali sono gli esami diagnostici e quando consultare un medico

  • ​Tra gli esami di primo livello per diagnosticare precocemente il tumore al seno e individuarlo quando ancora non da sintomi visibili, la mammografiarappresenta lo strumento di screening più efficace e diffuso, raccomandato generalmente a partire dai 40 anni. Si tratta di un esame radiografico in grado di individuare anche lesioni molto piccole, spesso non palpabili, rendendolo particolarmente utile nella diagnosi precoce. In alcune situazioni, soprattutto in presenza di tessuto mammario denso o nelle donne più giovani, la mammografia può essere affiancata o sostituita dall’ecografia mammaria.

    Nei casi in cui gli esami di base evidenzino anomalie, il medico può prescrivere accertamenti di secondo livello. Tra questi rientrano la risonanza magnetica mammaria, utile per uno studio più dettagliato dei tessuti, e la biopsia, un esame istologico che permette di analizzare le cellule prelevate da un’area sospetta per confermare o escludere la presenza di cellule tumorali.

    Consultare un medico è sempre consigliato in presenza di segnali persistenti o cambiamenti anomali che non regrediscono nel tempo. Anche in assenza di sintomi evidenti, è raccomandabile seguire un programma di prevenzione personalizzato, concordato con il proprio medico, tenendo conto dell’età, della familiarità per il tumore al seno e di eventuali fattori di rischio individuali. 

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

Contenuto promosso da Cup Solidale

Prenota adesso vicino a te