È stato provato che chiunque non sia in grado di regolare a dovere le proprie emozioni sia più portato a sviluppare dipendenza e disturbi dovuti all'uso patologico di internet e dei social network come alienazione e difficoltà di socializzazione.
Per educare alla consapevolezza verrano messi alla prova gli studenti con dei cosiddetti serious games. Si tratterà di brevi simulazioni, svolte principalmente su lavagne interattive multimediali (LIM) ove riportare, in autonomia o compagnia, alcuni comportamenti in situazioni critiche, studiate ad hoc e considerate problematiche e frustranti. Ad esempio sentirsi isolati e/o emarginati, rifiutati dai coetanei, non tollerare frustrazione e non disporre di autodisciplina.
I ragazzi svilupperanno i moduli multimediali in gruppi di lavoro, valutando l'appropriatezza dei contenuti proposti. La modalità di presentazione sarà molto simile a quella di un videogioco. Si auspica che questi giochi seri sviluppino un cambiamento positivo. Il progetto verra' realizzato in cinque aree: la Provincia Autonoma di Trento, il Lazio, le Marche, la Lombardia e il Molise.
Gli insegnanti-istruttori frequenteranno un corso di formazione, prima di tenere sessioni di lavoro con gli studenti di una durata pari all'ora scolastica, ovvero tra i 45 e i 60 minuti. I serious games resteranno a disposizione dei ragazzi anche oltre l'orario scolastico. Ci sarà dunque la possibilità, per chi lo vorrà, di portarseli a casa.
Il progetto è ancora nella sua fase iniziale e, dunque, non possediamo dati tangibili sulla sua efficacia. L'augurio, naturalmente, è che esso riesca a raggiungere il suo obiettivo, ovvero a portare l'attenzione su una questione seria e che corre il rischio di peggiorare, dal momento che internet è sempre più diffuso anche tra i giovanissimi e, con ogni probabilità, continuerà a diffondersi a macchia d'olio.