Ecografia Pelvica cos’è?
L'ecografia pelvica è un esame di diagnostica per immagini che consente lo studio degli organi e di altre strutture presenti nell'area addominale inferiore come Vescica e porzioni terminali dell'intestino, utero, vagina, tube di Falloppio, cervice ed ovaie.
Ecografia Pelvica come si svolge?
L'ecografia pelvica è un'indagine semplice e indolore che non comporta alcun rischio di complicanze. Si basa sull'emissione e sulla ricezione di ultrasuoni, i quali vengono riflessi in modo differente dai vari tessuti che attraversano, permettendo di ricostruirne le immagini e individuare eventuali alterazioni. Ciò consente di valutare la dimensione e la forma di molti organi interni le aree anomale all'interno di essi.
Preparazione Ecografia Pelvica
Per sottoporsi all'ecografia pelvica, occorre avere la vescica piena ed è importante non urinare e bere circa mezzo litro d'acqua non gassata almeno una/due ore prima dell'esame.
Preparazione Ecografia Pelvica
RICHIESTA MEDICA NON OBBLIGATORIA
PER L'ESECUZIONE DELL'ESAME È INDISPENSABILE AVERE LA VESCICA PIENA ED ESSERE DIGIUNI DA 4 ORE, NON URINARE PER ALMENO DUE ORE PRIMA DELL'ESAME. DI SOLITO È SUFFICIENTE BERE CIRCA UN LITRO D'ACQUA (3/4 BICCHIERI) UN'ORA PRIMA DELL'ESAME
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Domande Frequenti su Ecografia Pelvica
L’ecografia pelvica è un esame diagnostico non invasivo che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare gli organi del bacino, sia nell’uomo sia nella donna. Nella donna permette di esaminare utero, ovaie, tube di Falloppio, vescica e, in alcuni casi, il retto e il sigma. Si esegue sia per via transaddominale (sulla pancia) sia, più spesso in ginecologia, per via transvaginale (la sonda viene inserita in vagina) per ottenere immagini più dettagliate degli organi interni.
Come indicazione generale, viene prescritta per valutare: dolori pelvici, sanguinamenti anomali, problemi di fertilità, amenorrea, sospetto di cisti, fibromi, polipi, anomalie dell’endometrio, infiammazioni, malformazioni e, nei casi necessari, per la diagnosi precoce di tumori dell’utero o delle ovaie. In gravidanza, serve anche per monitorare l’embrione nelle fasi iniziali. Nell’uomo, l’ecografia pelvica esamina prostata e vescica, è utile per valutare l’ipertrofia prostatica o problemi vescicali.
L’esame non utilizza radiazioni, è sicuro, indolore e può essere ripetuto senza rischi. I risultati aiutano il medico a individuare la causa di sintomi sospetti e a programmare eventuali approfondimenti.
L’ecografia pelvica nell’adulto è un esame diagnostico semplice, non doloroso e privo di rischi perché utilizza ultrasuoni innocui per l’organismo. L’esame si esegue solitamente in posizione supina sul lettino, con la parte bassa dell’addome scoperta; in alcuni casi, per una migliore valutazione degli organi genitali interni, si può utilizzare una sonda endocavitaria (transvaginale nella donna, transrettale nell’uomo).
Prima dell’esame è necessario avere la vescica piena: si raccomanda di bere abbondante acqua nelle 2 ore precedenti e di non urinare prima della procedura. Durante l’esame, il medico applica un gel conduttore sull’addome e fa scorrere la sonda per visualizzare su un monitor la morfologia di utero, ovaie, prostata (a seconda dei casi) e vescica.
L’ecografia pelvica dura in genere pochi minuti (circa 10-15 minuti), è indolore e al termine il paziente può tornare immediatamente alle attività quotidiane; in presenza di specifiche necessità diagnostiche, il medico potrà indicare l’uso di sonde endocavitarie per ottenere immagini più dettagliate. Portare eventuali referti precedenti è sempre consigliato.
Sì, ci sono differenze tra ecografia pelvica transaddominale e transvaginale.
- Ecografia transaddominale: utilizza una sonda posizionata sull'addome, richiede una vescica piena per migliorare la visibilità, e si esegue spesso su pazienti vergini o quando è necessaria una visione generale degli organi pelvici.
- Ecografia transvaginale: impiega una sonda introdotta nella vagina, permette immagini più dettagliate degli organi interni ed è indicata per analizzare le cause di dolori pelvici, cisti ovariche, o malformazioni uterine.
L'ecografia pelvica viene consigliata in diverse situazioni:
- Dolore pelvico o addominale non spiegato.
- Sanguinamenti vaginali anomali o perdite ematiche durante la menopausa.
- Problemi di fertilità o infertilità.
- Cisti ovariche o fibromi uterini.
- Sospetti tumori ovarici o uterini.
- Gravidanza per confermare la presenza del sacco gestazionale e monitorare l'embrione)];
- Malformazioni uterine o ovariche.
- Stati infettivi o infiammatori della pelvi.
L'ecografia è un esame di routine anche per il monitoraggio dell'endometrio durante la menopausa.
Le indicazioni principali per effettuare un'ecografia pelvica riguardano il controllo e la diagnosi di patologie degli organi pelvici sia femminili che maschili. Nella donna, si prescrive per valutare utero, ovaie, tube di Falloppio e vescica in caso di dolori pelvici, alterazioni del ciclo mestruale, sanguinamenti anomali (inclusi quelli in menopausa), infertilità e sospetti di cisti ovariche, polipi o neoplasie. È utile anche per monitorare patologie come la sindrome dell’ovaio policistico e alterazioni dell’endometrio. Nell’uomo, l’ecografia pelvica serve a indagare prostata, vescica e apparato urinario in presenza di sintomi come difficoltà a urinare, ematuria, infiammazioni o masse. L’esame è inoltre richiesto per valutare cause di dolore, sanguinamenti, presenza di masse anomale o per monitoraggi periodici in menopausa.
In generale, l’ecografia pelvica è indicata per:
- Dolore pelvico o addominale non chiaro
- Sanguinamenti vaginali anomali o post-menopausa
- Alterazioni del ciclo mestruale o amenorrea
- Infertilità o indagine di anomalie riproduttive
- Presenza sospetta di cisti, fibromi o tumori
- Disturbi urinari (dolore, bruciore, difficoltà a urinare)
- Monitoraggio di patologie note o dopo terapia
L’esame è non invasivo, indolore e non comporta radiazioni, spesso richiede vescica piena per un migliore dettaglio.
Per sottoporsi a un'ecografia pelvica esterna (transaddominale) è importante presentarsi con la vescica ben piena, bevendo circa mezzo litro a un litro d'acqua un'ora-due prima dell'esame e evitando di urinare, poiché la vescica piena funge da "finestra acustica" migliorando la visibilità degli organi pelvici come utero, ovaie o prostata.
Per l'ecografia pelvica transvaginale, la preparazione è diversa: la vescica deve essere generalmente vuota per ottenere immagini più nitide e facilitare il posizionamento della sonda, senza ulteriori accorgimenti particolari.
Per l'ecografia pelvica transrettale (in genere per la prostata), può essere richiesto di svuotare l'intestino con un blando lassativo; le indicazioni specifiche vengono date dal medico.
Non è necessario il digiuno per l’ecografia pelvica, né una dieta particolare nei giorni precedenti, ma si consiglia di indossare abiti comodi e portare eventuali esami precedenti.
In sintesi:
- Pelvica transaddominale: vescica piena (bere 1-1,5 litri d’acqua 1-2 ore prima)
- Pelvica transvaginale: vescica vuota
- Pelvica transrettale: può richiedere svuotamento intestinale su indicazione medica
- No digiuno necessario
- Abiti comodi consigliati.
L’ecografia pelvica è un esame diagnostico generalmente non doloroso né pericoloso. Si basa su onde a ultrasuoni innocue e non utilizza radiazioni ionizzanti.
Durante l’ecografia transaddominale, il medico applica un gel sulla parte bassa dell’addome e fa scorrere la sonda: si può avvertire al massimo un leggero fastidio dovuto alla pressione della sonda sulla vescica, che deve essere piena per ottenere migliori immagini.
Nell’ecografia transvaginale, la sonda viene inserita nella vagina per studiare più dettagliatamente utero e ovaie. Anche in questo caso l’esame è considerato indolore o al massimo leggermente fastidioso durante l’inserimento della sonda, ma dura pochi minuti e viene generalmente ben tollerato.
In conclusione, l’ecografia pelvica può causare un lieve fastidio ma non dolore, e non comporta rischi significativi o invasività.
L’ecografia pelvica richiede spesso la vescica piena perché il liquido accumulato nella vescica funziona come una “finestra acustica” che facilita il passaggio degli ultrasuoni, permettendo così una migliore visualizzazione di utero, ovaie e vescica stessa. La vescica piena spinge inoltre le anse intestinali, che contengono aria – ostacolo naturale agli ultrasuoni – fuori dal campo visivo, migliorando la qualità dell’immagine e la definizione dei contorni degli organi pelvici. Inoltre, una vescica piena solleva l’utero, facilitandone l’esposizione e la valutazione della posizione (ad esempio, anteverso o retroverso). Questa condizione è necessaria per l’ecografia pelvica transaddominale, mentre per l’approccio transvaginale la vescica va preferibilmente svuotata. Come indicazione generale, per ottenere una vescica sufficientemente piena è raccomandato non urinare nelle due ore precedenti l’esame e bere abbondanti liquidi (acqua non gassata, tè o camomilla) nell’ora che precede la visita. Seguire queste indicazioni è fondamentale per la buona riuscita dell’esame diagnostico.
È assolutamente possibile effettuare un’ecografia pelvica in gravidanza, sin dal primo trimestre, per monitorare l’embrione, la crescita del feto e lo stato di salute di madre e bambino. L’ecografia pelvica è un esame sicuro, non invasivo, e non utilizza radiazioni ionizzanti, quindi è priva di rischi per la gravidanza.
Esistono due modalità principali:
- Transaddominale (externa), eseguita con la sonda sull’addome e la vescica piena, utile per osservare feto e organi pelvici;
- Transvaginale, più precisa nelle prime settimane, permette di visualizzare meglio l’embrione e misurare parametri come la lunghezza del collo uterino, importante per valutare il rischio di aborto spontaneo.
L’ecografia pelvica è quindi indicata e molto utilizzata per il monitoraggio della gravidanza, soprattutto nelle fasi iniziali, per confermare la datazione, verificare la posizione della placenta, e rilevare eventuali anomalie senza alcuna controindicazione.
La durata tipica di un’ecografia pelvica varia generalmente tra 10 e 30 minuti, con una media intorno ai 15-20 minuti a seconda della complessità del caso e del tipo di approccio utilizzato (transaddominale o transvaginale).
In particolare:
- L’ecografia pelvica ginecologica transvaginale o sovrapubica dura circa 15 minuti e prevede una preparazione con vescica piena o vuota a seconda della modalità.
- In alcuni casi più approfonditi (ecografia di secondo livello o con studio Doppler/3D), la durata può raggiungere i 25-30 minuti, incluso un breve colloquio informativo post-esame.
- La durata può variare anche in base al paziente e all’area da esaminare, ma l’esecuzione rimane generalmente rapida e non invasiva.
L’esame è indolore e non presenta effetti collaterali; viene effettuato in ambulatorio mediante una sonda ecografica che utilizza ultrasuoni per la visualizzazione degli organi pelvici.
L'ecografia pelvica nell'uomo è utilizzata principalmente per valutare la prostata e la vescica. Questo esame aiuta a rilevare ingrossamenti, noduli o tumori prostatici, e a monitorare problemi vescicali come calcoli o infezioni. Inoltre, può essere impiegata per studiare la funzionalità della vescica, come la capacità di svuotamento. L'ecografia è anche indicata per valutare le vescicole seminali. Essendo non invasiva e priva di radiazioni, rappresenta un esame sicuro e utile per la diagnosi precoce di varie patologie.
L’ecografia pelvica femminile è un esame non invasivo che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare in modo dettagliato gli organi e le strutture della pelvi, ovvero il bacino nella parte inferiore dell’addome. Con questa tecnica vengono studiati principalmente l’utero, le ovaie, le tube di Falloppio e la cervice uterina, ma anche la vescica e le porzioni terminali dell’intestino (retto e sigma) possono essere esaminati.
L’indagine permette di valutare non solo la forma e le dimensioni degli organi, ma anche la presenza di eventuali masse anomale (cisti, fibromi, tumori), alterazioni strutturali o malformazioni, offrendo inoltre informazioni sulla natura (benigna o maligna) di eventuali formazioni riscontrate. L’ecografia può essere eseguita per via sovrapubica (con sonda appoggiata sull’addome, utile soprattutto per chi non ha mai avuto rapporti sessuali) o transvaginale (con sonda introdotta in vagina, che offre immagini più dettagliate degli organi interni).
La preparazione prevede generalmente la vescica piena, che facilita la visualizzazione degli organi pelvici, mentre non è necessario il digiuno.
In sintesi, l’ecografia pelvica femminile è indicata per lo studio anatomico e funzionale dell’apparato ginecologico, l’individuazione di patologie e la guida a eventuali terapie successive.
L’ecografia pelvica è preferibile rispetto ad altri esami radiologici quando si vuole valutare in modo non invasivo e senza esposizione a radiazioni organi dell’area pelvica come utero, ovaie, prostata e vescica. È indicata in presenza di dolori pelvici, sanguinamenti anomali, sospetti cisti, fibromi, tumori, problemi di fertilità e malformazioni. Risulta particolarmente utile nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico, amenorrea o in menopausa per controllare l’endometrio. Inoltre, dato che è sicura e ripetibile, è spesso la prima scelta per uno screening o un monitoraggio nel tempo.
Rispetto a radiografie e TAC, l’ecografia pelvica evita radiazioni ionizzanti, è più economica e può studiare in tempo reale i movimenti degli organi e il flusso sanguigno. In specifici casi può essere eseguita anche per via transvaginale, offrendo una visione dettagliata dei genitali interni. Viene quindi scelta per condizioni cliniche ginecologiche o urologiche, quando servono immagini precise di tessuti molli e la valutazione dinamica degli organi pelvici.
L’ecografia pelvica non necessita abitualmente di mezzo di contrasto; si tratta di un esame che utilizza ultrasuoni per visualizzare gli organi pelvici in modo non invasivo e senza l’uso di sostanze aggiuntive. Solo in rari casi particolari, quando l’ecografia tradizionale non fornisce informazioni sufficienti, può essere impiegata una ecografia con mezzo di contrasto ecografico (contrast-enhanced ultrasound), ma questa è un’indicazione specifica e poco frequente. Inoltre, l’uso del mezzo di contrasto è controindicato in gravidanza e in pazienti con grave insufficienza cardiaca.
L’ecografia pelvica, sia transaddominale (con vescica piena) sia transvaginale, è sufficiente per valutare utero, ovaie, e altre strutture pelviche nella maggior parte dei casi clinici senza ricorrere a mezzi contrastografici. La preparazione è generalmente semplice e non richiede sospensione di farmaci o premedicazione allergica, proprio perché non viene utilizzato mezzo di contrasto.
In sintesi, come indicazione generale, si esegue un’ecografia pelvica senza mezzo di contrasto, riservando quest’ultimo solo in casi selezionati per approfondimenti diagnostici.
L’ecografia pelvica è un esame sicuro, non invasivo e privo di rischi o controindicazioni significative, adatto quasi a tutte le persone. Non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni innocui per l’organismo. L’ecografia transaddominale, svolta con la sonda sull’addome, è indolore e non compromette la struttura dell’imene, dunque può essere eseguita anche in pazienti vergini senza problemi. Nel caso di difficoltà dovute a obesità o gas intestinale, si può eseguire un’ecografia interna (transvaginale o transrettale), anch’essa considerata sicura e priva di rischi importanti. L’esame può provocare solo un lieve fastidio locale dovuto al passaggio della sonda sulla pelle o nell’introduzione della sonda interna. Dopo l’ecografia, si può riprendere immediatamente la normale attività senza limitazioni.
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