Fondo Oculare

Tutto su Fondo Oculare: cos'è, perché si fa, come si svolge, cosa valuta e come arrivare preparati.

Fondo Oculare : L’esame del fondo oculare consiste nell’analisi delle strutture oculari collocate posteriormente all’iride ed al cristallino: corpo vitreo, retina centrale (polo posteriore, contenente la macula, sede della visione più definita), retina periferica, porzione intraoculare del nervo ottico (papilla ottica).

Per poter osservare al meglio queste strutture é spesso necessario dilatare la pupilla instillando alcune gocce di collirio midriatico. La pupilla inizia a dilatarsi dopo 10-15 minuti e rimane dilatata in modo ottimale per 45-60 minuti.

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Domande Frequenti su Fondo Oculare

L’esame del fondo oculare serve a visualizzare direttamente la retina, il nervo ottico, il corpo vitreo e i vasi sanguigni dell’occhio per diagnosticare e monitorare numerose patologie oculari come degenerazioni retiniche, glaucoma, maculopatie, emorragie o distacchi della retina, nonché condizioni sistemiche come il diabete e l’ipertensione che possono provocare danni vascolari retinici. È essenziale per identificare precocemente alterazioni che possono compromettere la vista e valutare l’efficacia di eventuali trattamenti. L’esame è indolore e non invasivo, spesso eseguito con la dilatazione pupillare per una migliore osservazione.

Indicazioni generali comprendono il controllo in caso di sintomi visivi (lampi, corpi mobili, cefalea persistente), malattie sistemiche a rischio e come screening preventivo negli adulti sopra i 40 anni.

L'esame del fondo oculare consiste nell'osservazione delle strutture interne dell'occhio, in particolare la retina centrale e periferica, il nervo ottico e il corpo vitreo. Viene eseguito dall'oculista con strumenti come l'oftalmoscopio o la lampada a fessura, che illuminano e ingrandiscono l'interno dell'occhio. Spesso si applica una lente davanti o a contatto con l'occhio, usando in quest'ultimo caso un gel e un collirio anestetico. Per una migliore visualizzazione è necessario dilatare la pupilla tramite collirio midriatico, somministrato circa 10-15 minuti prima dell’esame, che provoca una dilatazione della pupilla per circa 45-60 minuti. Durante l'esame il paziente è seduto e spesso appoggia il mento su un supporto; deve spostare lo sguardo in diverse direzioni così da permettere la visione completa del fondo oculare. L'esame è indolore, dura pochi minuti e può provocare temporanea sensibilità alla luce e visione offuscata da vicino a causa della midriasi.

L'esame del fondo oculare è indicato per diagnosticare e monitorare patologie oculari che coinvolgono retina, nervo ottico e corpo vitreo, come degenerazioni retiniche, distacchi, maculopatie, glaucoma e retinopatie diabetiche. È consigliato in presenza di sintomi quali visione offuscata, corpi mobili (mosche volanti), lampi di luce o perdita della vista. Viene inoltre raccomandato come controllo di routine per pazienti con diabete, ipertensione, glaucoma o età superiore ai 40 anni per prevenzione. L’esame è importante anche per valutare malattie sistemiche che possono compromettere la retina o il nervo ottico, ad esempio il diabete o malattie vascolari. Infine, è indicato ogni volta compaiono nuovi sintomi visivi sospetti come fosfeni o emorragie vitreali. L’esame è semplice, indolore e non invasivo, spesso eseguito con dilatazione pupillare.

L'esame del fondo oculare (fundus oculi) non è doloroso, in quanto non prevede penetrazione o interventi invasivi sull'occhio. Il paziente può solo avvertire una sensazione di fastidio dovuta alla luce intensa dell'oftalmoscopio utilizzato per l'ispezione, nonché al collirio instillato per dilatare la pupilla, che può creare una temporanea sensibilità alla luce e offuscamento visivo per alcune ore. Raramente si può manifestare una reazione allergica ai colliri usati per la dilatazione. In sintesi, l'esame è sicuro, non provoca dolore e serve a valutare la salute della retina, macula, nervo ottico e vasi sanguigni oculari. Eventuali dolori oculari sono solitamente legati ad altre condizioni patologiche, non all'esame in sé.

L'esame del fondo oculare dura in genere pochi minuti (circa 10-15 minuti) per l'osservazione effettiva dell'occhio, ma può essere più lungo se si riscontrano patologie o si utilizzano tecniche diagnostiche aggiuntive. La preparazione principale consiste nella dilatazione della pupilla tramite colliri midriatici, che richiede un tempo variabile da circa 10 minuti fino a 1 ora a seconda del tipo di collirio utilizzato. Complessivamente, considerando preparazione e visita, l'intera procedura può durare tra i 45 e i 60 minuti. Durante l’esame, indolore e non invasivo, il medico osserva il fondo dell’occhio (retina, nervo ottico) usando strumenti specifici come l’oftalmoscopio o la lampada a fessura. Dopo l’esame, la dilatazione può causare fastidio alla luce e vista offuscata per alcune ore, motivo per cui è consigliato presentarsi accompagnati e non guidare subito dopo.

Non è necessario il digiuno per l'esame del fondo oculare. In generale, tale esame non richiede preparazioni specifiche, quindi non è necessario digiunare prima dell'esecuzione. Tuttavia, il digiuno può essere richiesto per altri esami oculari, come la fluorangiografia, per cui si consiglia il digiuno da almeno 6 ore, ma non è specifico per l'esame del fondo oculare.

Preparazione per l’esame del fondo oculare

L’unica vera preparazione necessaria per l’esame del fondo oculare consiste nella dilatazione della pupilla (midriasi), ottenuta mediante l’instillazione di gocce di collirio midriatico circa 15-20 minuti prima della visita, anche se in alcuni casi il tempo di attesa può arrivare fino a un’ora per una dilatazione ottimale. Non serve il digiuno, né altre specifiche preparazioni fisiche o alimentari.

Come indicazione generale:
Porta con te l’elenco dei farmaci assunti e informa il medico di eventuali allergie o particolari condizioni oculari. Dopo le gocce, la vista può risultare offuscata e si può diventare più sensibili alla luce, rendendo sconsigliata la guida nelle ore successive all’esame. È bene quindi farsi accompagnare quando possibile. Se porti lenti a contatto, potresti essere invitato a rimuoverle prima dell’esame. In pochi casi, soprattutto se si utilizza una lente a contatto sull’occhio, il medico può applicare gocce anestetiche locali e un gel tra occhio e lente.

L’esame non è doloroso, ma la luce intensa può risultare fastidiosa, con un possibile senso di abbagliamento che può durare alcune ore.

Il fondo oculare può essere richiesto principalmente da uno specialista oculista durante una visita oftalmologica, ma anche da altri medici specialisti come neurologi, internisti, endocrinologi e cardiologi, quando serve diagnosticare o monitorare patologie oculari o sistemiche che interessano retina, nervo ottico e microcircolo sanguigno. Viene indicato in presenza di sintomi specifici (alterazioni della vista, lampi di luce, corpi mobili, mal di testa persistente) o per controlli regolari nei casi di diabete, ipertensione, glaucoma, degenerazione maculare e altre malattie che possono colpire l’occhio. Generalmente è raccomandato come esame di screening preventivo dopo i 40 anni. L’esame può essere richiesto anche per valutare l’efficacia di trattamenti in corso o per programmare terapie. In sintesi, il fondo oculare può essere ordinato da vari specialisti in base alla necessità clinica, ma sempre eseguito da un medico oculista.

Il fondo oculare può essere eseguito in gravidanza senza problemi di sicurezza, anche se di solito si evita la dilatazione della pupilla con colliri midriatici specie nel primo trimestre, per maggiore cautela. L’esame è spesso effettuato senza dilatazione pupillare tramite tecniche non invasive come la fundus camera, che permette di valutare la retina senza l’uso di gocce. I colliri midriatici, quando usati, sono assorbiti in quantità molto basse e non sono stati associati a rischio di malformazioni fetali, ma la decisione spetta sempre all’oculista che valuterà caso per caso. È importante informare sempre il medico del proprio stato di gravidanza prima dell’esame. In presenza di condizioni particolari come forte miopia o diabete gestazionale, il controllo del fondo oculare è consigliato durante la gestazione per valutare eventuali rischi oculari specifici. In sintesi, il fondo oculare in gravidanza è sicuro e spesso si preferisce evitare la dilatazione, ma si può comunque eseguire con metodi adeguati.

L'esame del fondo oculare è sicuro e fondamentale per i bambini, già dai primi mesi di vita, perché permette di individuare tempestivamente eventuali malattie oculari, come difetti congeniti, retinopatie, tumori (ad esempio il retinoblastoma) o altre anomalie della retina e del nervo ottico. Viene eseguito generalmente in ambulatorio con l'oftalmoscopio, spesso dopo la dilatazione della pupilla tramite collirio, per facilitare la visualizzazione e ottenere risultati più precisi. Non presenta controindicazioni particolari e non è invasivo. È raccomandato effettuare la prima visita oculistica pediatrica entro il primo anno di vita, con controlli successivi tra i 2-3 anni e prima dell'inizio della scuola. L’esame può essere eseguito anche su bambini molto piccoli, spesso senza che richieda la loro collaborazione attiva, grazie a strumenti specifici e metodi non invasivi.

L'esame del fondo oculare consente di diagnosticare e monitorare numerose malattie che interessano la retina, il nervo ottico e il corpo vitreo. Tra le patologie più comuni e rilevabili vi sono:

  • retinopatia diabetica e altri danni vascolari retinici legati a diabete e ipertensione;

  • glaucoma, con alterazioni del nervo ottico;

  • degenerazioni retiniche e retinite pigmentosa;

  • maculopatie, inclusa la degenerazione maculare legata all’età;

  • distacco di retina e distacco del vitreo;

  • emorragie vitreali;

  • neuriti ottiche e neuropatie del nervo ottico;

  • edema della papilla ottica;

  • tumori oculari come il melanoma.

Inoltre, il fondo oculare può rilevare segni di malattie sistemiche o infezioni (toxoplasmosi, tubercolosi, citomegalovirus) che causano lesioni retiniche. L’esame viene spesso richiesto anche da specialisti non oculisti per valutare malattie cardiovascolari o neurologiche con manifestazioni oculari. Per una buona valutazione, è spesso necessaria la dilatazione pupillare mediante colliri midriatici.

L'esame del fondo oculare va effettuato con una frequenza che dipende da età, condizioni oculari e patologie sistemiche. In generale, nelle persone sane sotto i 40 anni è sufficiente eseguirlo ogni 18-24 mesi. Oltre i 40-50 anni si consiglia una visita completa con fondo oculare ogni anno, poiché aumentano i rischi di degenerazione maculare e altre patologie legate all'età. In presenza di diabete, ipertensione, glaucoma, miopia elevata o altre malattie oculari, i controlli devono essere più frequenti, anche ogni 6-12 mesi, e stabiliti dal medico oculista in base al singolo caso. Inoltre, è importante fare l’esame prontamente in caso di sintomi come lampi luminosi o mosche volanti, che possono indicare problemi retinici acuti.

L’esame del fondo oculare è una procedura non invasiva e indolore che consente di visualizzare la retina, il nervo ottico e il corpo vitreo tramite dilatazione della pupilla con colliri specifici. Non comporta un rischio significativo di infezioni, poiché non si introducono strumenti all’interno dell’occhio, ma si utilizza una speciale lente esterna e luce per l’osservazione.

Il rischio di infezione oculare grave (come l’endoftalmite) è generalmente associato a interventi chirurgici intraoculari, dove la contaminazione può avvenire tramite strumenti, ambiente o, raramente, dall’aria; in questi casi la profilassi antibiotica è essenziale per ridurre il rischio. Durante un semplice esame del fondo oculare, non essendoci incisioni o penetrazione intraoculare, il rischio di infezione è trascurabile o praticamente nullo.

Va tuttavia segnalato al medico oculista eventuali allergie ai colliri o patologie come glaucoma ad angolo chiuso, poiché la dilatazione pupillare potrebbe creare altre controindicazioni, ma non aumenta il rischio infettivo.

In sintesi, per l’esame del fondo oculare non esiste rischio di infezione significativo se eseguito correttamente da uno specialista.

L’esame del fondo oculare generalmente non richiede anestesia per la maggior parte dei pazienti, in quanto è un esame non invasivo e non doloroso; il fastidio principale deriva dalla sensibilità alla luce durante l’ispezione e dalla dilatazione della pupilla, che può causare disagio visivo temporaneo per alcune ore. Tuttavia, in alcuni casi specifici, quando la lente viene applicata direttamente a contatto con l’occhio, può essere necessario instillare un collirio anestetico topico per evitare fastidi o riflessi di chiusura palpebrale. Questa anestesia è locale e interessa solo la superficie oculare, senza comportare rischi significativi. La dilatazione pupillare (midriasi), necessaria per una migliore visualizzazione del fondo, si ottiene con colliri midriatici e non è un’anestesia, ma può causare visione offuscata e maggior sensibilità alla luce per alcune ore dopo l’esame.

In sintesi, l’anestesia è richiesta solo in casi particolari, mentre la procedura standard prevede solo la dilatazione pupillare e l’esame con strumenti ottici senza dolore.

Durante l’esame del fondo oculare, l’oculista visualizza le strutture interne situate dietro il cristallino, ovvero la retina con i suoi vasi sanguigni, la macula (zona centrale della retina responsabile della visione fine), la testa del nervo ottico (detta anche disco ottico o papilla ottica), la fovea al centro della macula e il corpo vitreo (il gel che riempie il bulbo). Si possono così identificare eventuali alterazioni patologiche come emorragie, essudati, cicatrici, segni di edema retinico o opacità vitreali. L’esame permette anche di valutare la salute della retina periferica e di individuare eventuali degenerazioni della macula, fondamentali per la diagnosi e il monitoraggio di malattie come la degenerazione maculare, il diabete o il glaucoma. Per una visione ottimale, spesso si dilata la pupilla con colliri specifici (midriatici). L’esame è non invasivo, indolore e rapido, senza controindicazioni particolari, ed è considerato essenziale per la diagnosi di malattie oculari e sistemiche che possono coinvolgere la retina o il nervo ottico.

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