Il medico internista, durante una visita, può diagnosticare un’ampia gamma di patologie che interessano organi interni e sistemi dell’organismo, soprattutto quando i sintomi non sono specifici o coinvolgono più apparati. Le principali aree di competenza includono disturbi del fegato (come epatiti e cirrosi), malattie metaboliche (diabete, sindrome metabolica), patologie ormonali e immunitarie (malattie autoimmuni, disfunzioni tiroidee), infezioni (batteriche, virali, febbre di origine indeterminata), malattie cardiovascolari (ipertensione, scompenso cardiaco), patologie respiratorie (bronchite, polmonite), malattie renali (insufficienza renale), disturbi del sangue (anemie), patologie del tratto gastrointestinale (gastrite, reflusso, malattie infiammatorie intestinali).
In particolare, se il medico richiede un’ecografia addome completo, questo esame permette di valutare la morfologia e l’eventuale presenza di alterazioni a carico di fegato, vie biliari, cistifellea, milza, reni, pancreas, grossi vasi addominali e, in alcuni casi, anche tratto gastrointestinale. L’ecografia è utile per diagnosticare steatosi epatica, calcoli biliari, cisti renali, masse addominali, versamenti liquidi o ingrossamenti di organi. Se necessario, il medico internista approfondirà con ulteriori esami o indirizzerà il paziente a un altro specialista.
In conclusione, la visita internistica offre una valutazione globale e specialistica, utile quando i disturbi sono complessi, coinvolgono più organi o richiedono una diagnosi differenziale accurata.