Onde d'Urto Focali

Tutto su Onde d'Urto Focali: cos'è, perché si fa, come si svolge, cosa valuta e come arrivare preparati.

Onde d'urto focali cosa sono?

Le onde d’urto vengono usate per molteplici patologie dell’apparato muscolo scheletrico, per ridurre l’infiammazione e stimolare la rigenerazione di tessuti. 

Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia create da un generatore e caratterizzate dal passaggio a diversi livelli di pressione: si parte dal livello dell’atmosfera per arrivare a livelli più elevati e poi tornare al livello iniziale. Le onde d’urto focali o focalizzate, permettono di focalizzare l’energia direttamente sulla zona desiderata, andando maggiormente in profondità, facendo si che si risolva il problema in un minor numero di sedute.

Onde d’urto per cosa vengono utilizzate? 

Trovano indicazione in numerose patologie osteoarticolari quali le tendinopatie, la fascite plantare, l’epicondilite, inoltre producano nei tessuti sofferenti un effetto antinfiammatorio, antidolorifico e rigenerativo .

Onde d'Urto fanno male? 

La durata della seduta è di circa 10 minuti, durante il trattamento è possibile avvertire un lieve fastidio, che scompare al termine della seduta, non sono dolorose.

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Domande Frequenti su Onde d'Urto Focali

Le indicazioni mediche principali per sottoporsi a onde d'urto focali riguardano il trattamento di patologie muscoloscheletriche croniche e acute, tra cui tendiniti, tendinopatie (spalla, gomito, anca, ginocchio, piede), calcificazioni intratendinee, fascite plantare (con o senza spina calcaneare), pseudoartrosi, borsiti, edema intraspongioso e ritardi di consolidazione ossea. Le onde d'urto focali sono particolarmente utili anche per stimolare la rigenerazione tissutale in presenza di lesioni difficili da curare o dopo interventi chirurgici per favorire la riabilitazione.

Sono indicate per adulti con patologie croniche resistenti ad altri trattamenti conservativi, previa valutazione medica e diagnosi specifica tramite esami come ecografia, radiografia o risonanza magnetica. L’azione principale è di tipo meccanico e biologico, stimolando la riparazione e riducendo dolore e infiammazione senza effetti termici o traumatizzanti ai tessuti.

Controindicazioni assolute all’utilizzo delle onde d’urto focali includono la gravidanza, presenza di tumori in sede di trattamento, coagulopatie non compensate, presenza di organi cavi e strutture sensibili nel campo focale (es. polmoni, cervello, midollo spinale, gonadi). Controindicazioni relative riguardano l'uso di pacemaker o elettrostimolatori, condizioni di coagulazione compromessa o vicinanza a cartilagini in sviluppo.

In sintesi, le onde d’urto focali rappresentano una terapia non invasiva, efficace e sicura per diverse patologie ortopediche, soprattutto in caso di processi infiammatori, dolorosi e di lenta guarigione dei tessuti muscoloscheletrici.

Una seduta di onde d'urto focali in ambito ortopedico dura generalmente dai 10 ai 15-20 minuti. Prima del trattamento, il medico esegue un’ecografia per individuare con precisione l’area e la profondità da trattare, permettendo di focalizzare l’energia solo sulla zona patologica. Il paziente viene posizionato comodamente, si applica un gel sulla pelle per facilitare la trasmissione delle onde e il manipolo viene posizionato sulla zona interessata per erogare impulsi ad alta energia non invasivi. Durante tutta la seduta, il paziente è sotto controllo medico per adattare l'intensità in base alla sensibilità individuale. Generalmente si effettuano 3-6 sedute con cadenza settimanale e i benefici compaiono gradualmente nel corso delle settimane successive. Dopo la terapia possono comparire leggero dolore, piccoli ematomi o un temporaneo aumento del fastidio, che però sono considerati normali e segno di risposta biologica. La terapia può essere abbinata a percorsi riabilitativi o farmacologici per migliorare il recupero.

La differenza principale tra onde d'urto focali e radiali risiede nel modo in cui l'energia viene trasmessa e distribuita nei tessuti. Le onde d'urto focali concentrano un'energia elevata su un punto preciso e in profondità (oltre i 2-3 cm), permettendo di trattare efficacemente patologie di muscoli, legamenti, tendini profondi e calcificazioni; sono più precise, meno dolorose e richiedono meno sedute, spesso vengono ecoguidate per maggior precisione. Le onde d'urto radiali si diffondono in modo disperso e superficiale, con energia che diminuisce rapidamente con la profondità, agendo su aree più ampie ma solo su tessuti superficiali, principalmente per problemi muscolari o infiammatori superficiali; sono meno precise e per questo servono più sedute e sono generalmente meno costose.

In sintesi:

  • Focali: energia concentrata, profondità, maggiore efficacia su patologie profonde (tendini, ossa, calcificazioni)

  • Radiali: energia dispersa, superficiali, adatte a trattamenti su tessuti e muscoli superficiali, meno invasive ma meno potentemente efficaci in profondità.

Le onde d’urto focali (ESWT, Extracorporeal Shock Wave Therapy) sono un trattamento efficace e non invasivo per diverse forme di tendinopatie, soprattutto quelle croniche, caratterizzate da scarso afflusso di sangue e progressiva degenerazione del tessuto tendineo. Si utilizzano con ottimi risultati nel gomito per epicondilite (gomito del tennista) ed epitrocleite (gomito del golfista), nella spalla per tendinopatie inserzionali e calcifiche, e nel ginocchio per tendinite rotulea e tendinite della zampa d’oca. Sono indicate anche nella pubalgia (dolore cronico all’inguine), nella fascite plantare, nello sperone calcaneare e nella tendinite achillea. In generale, le onde d’urto focali rappresentano una scelta terapeutica di prima linea per le tendinopatie inserzionali croniche (cioè quelle che coinvolgono la giunzione tra tendine e osso e sono resistenti ad altri trattamenti conservativi). Possono anche essere utili in caso di calcificazioni, rigidità post-chirurgica e alcune forme di dolore muscolare o articolare persistente. Ogni caso va comunque valutato individualmente, anche con l’aiuto dell’ecografia, per una diagnosi precisa e la massima efficacia del trattamento.

Esistono alcune controindicazioni per il trattamento con onde d'urto focali. Queste includono presenza di tumori o infezioni nella zona da trattare, gravidanza, e organi cavi come polmoni o intestini nel campo focale. Altre controindicazioni sono strutture delicate come encefalo e midollo spinale nel campo focale, cartilagini in fase di accrescimento (in particolare nei giovani), e malattie cardiovascolari gravi. Inoltre, il trattamento è generalmente evitato in pazienti portatori di pacemaker e con disturbi della coagulazione.

Una seduta di onde d'urto focali dura generalmente tra i 10 e i 15 minuti quando si trattano tessuti molli come tendini, muscoli e cute, mentre può estendersi fino a un'ora se il trattamento è indirizzato a tessuti calcificati o ossei. La durata varia quindi a seconda della zona da trattare e della patologia specifica. È una procedura ambulatoriale, non invasiva e sotto controllo medico, durante la quale il paziente potrebbe avvertire un lieve fastidio o dolore temporaneo, normalmente ben tollerato. Il numero di sedute consigliato varia generalmente da 3 a 6, con cadenza settimanale o secondo prescrizione medica.

Le onde d'urto focali sono efficaci e indicate per il trattamento della fascite plantare, soprattutto in casi resistenti alle terapie conservative come riposo, stretching e plantari. Queste onde acustiche ad alta energia agiscono in profondità, stimolando la rigenerazione dei tessuti, migliorando la microcircolazione e riducendo l'infiammazione e il dolore. Generalmente si effettuano da 3 a 6 sedute settimanali, ciascuna di 15-20 minuti, senza necessità di anestesia. I benefici si manifestano in alcune settimane, con una progressiva riduzione del dolore e un miglioramento della mobilità. La terapia è non invasiva, sicura e approvata da linee guida internazionali, risultando efficace in oltre l’80% dei pazienti trattati. Sovente si integra con fisioterapia per risultati ottimali.

Un ciclo efficace di terapia con onde d'urto focali richiede generalmente da 1 a 5 trattamenti, con la maggior parte delle linee guida che consigliano 3 sedute a cadenza settimanale. La durata di ogni seduta è breve, solitamente 2-3 minuti per le onde d’urto focali, e l’intervallo tra una seduta e l’altra è di almeno una settimana. Il numero esatto può variare in base alla patologia trattata, alla gravità dei sintomi e alla risposta individuale del paziente: se necessario, è possibile aggiungere un’ulteriore seduta. Una tempistica tipica prevede un primo ciclo di 3 sedute, eventualmente ripetibile dopo una pausa di almeno 3 settimane nei casi di risposta insufficiente. Il beneficio si osserva spesso dopo 3-4 settimane dall’inizio del trattamento, con il massimo effetto tra le 6 e le 12 settimane. Si ricorda che la terapia va sempre personalizzata e che la valutazione medica preliminare è indispensabile per stabilire il percorso più adatto al singolo caso.

Le onde d'urto focali risultano efficaci per trattare le calcificazioni della spalla, in particolare nelle tendinopatie calcifiche. Questa terapia aiuta a ridurre l'infiammazione e può promuovere il riassorbimento delle calcificazioni, migliorando il dolore e la funzionalità articolare. Tuttavia, l'efficacia può variare e in alcuni casi le calcificazioni potrebbero non scomparire completamente, richiedendo diversi mesi per notare i risultati. In generale, il trattamento richiede 3-6 sedute.

Le onde d'urto focali non richiedono una preparazione particolare prima del trattamento, poiché si tratta di una terapia non invasiva che non necessita né di anestesia né di digiuno. Il paziente può presentarsi con abbigliamento comodo per scoprire facilmente l'area da trattare. La durata di ciascuna seduta è di circa 10-15 minuti, con un ciclo tipico di 3-5 sedute a cadenza settimanale. È importante però segnalare al medico eventuali condizioni che rappresentano controindicazioni, come gravidanza, pacemaker, patologie tumorali nella zona da trattare, disturbi della coagulazione o ferite nell’area interessata. Durante la seduta può manifestarsi un leggero fastidio, ma è generalmente ben tollerato e temporaneo.

Le onde d’urto focali sono particolarmente indicate nel trattamento di diverse patologie muscolo-scheletriche, soprattutto tendini, legamenti, muscoli e ossa. Le principali applicazioni terapeutiche riguardano tendiniti (come la tendinite della spalla, rotulea, achillea), periartite scapolo-omerale, epicondilite (gomito del tennista), epitrocleite (gomito del golfista), borsiti, fascite plantare e calcificazioni tendinee. Sono efficaci anche in casi di pseudoartrosi, ritardi di consolidamento osseo e dolori muscolari cronici o post-traumatici. Le onde d’urto stimolano la rigenerazione dei tessuti, aumentano la vascolarizzazione, riducono infiammazione e dolore, favorendo la guarigione soprattutto nelle patologie croniche o refrattarie ad altri trattamenti.

In sintesi, le onde d’urto focali trovano indicazione soprattutto in:

  • Tendiniti croniche e calcifiche (spalla, gomito, ginocchio, tendine d’Achille)

  • Borsiti e fascite plantare

  • Pseudoartrosi e ritardi di consolidamento osseo

  • Disturbi muscolari post-traumatici e cronici

  • Dolori muscolari e tendinei refrattari ad altre terapie

Sono un trattamento non invasivo, ambulatoriale e ben tollerato che favorisce l’accelerazione dei processi di riparazione tissutale e riduce efficacemente il dolore persistente.

La potenza nelle onde d'urto focali si riferisce all'energia concentrata e rilasciata in un'area molto specifica e delimitata del tessuto da trattare. Si tratta di onde acustiche ad alta energia che generano impulsi pressori elevati, capaci di raggiungere profondità maggiori rispetto alle onde d'urto radiali, con pressioni che possono arrivare anche a circa 1000-1500 kg/cm² (equivalente a 1000 bar). La potenza si misura spesso in termini di densità di energia (mJ/mm²), cioè l'energia per unità di superficie, ed è essa stessa responsabile degli effetti biologici e meccanici come la stimolazione della rigenerazione tessutale, la microcavitazione e la vasodilatazione. La capacità di focalizzare quest'energia consente di agire in modo mirato su lesioni profonde e circoscritte, minimizzando il danno ai tessuti circostanti e riducendo il fastidio per il paziente.

In sintesi, la potenza nelle onde d'urto focali è l'energia ad alta concentrazione e pressione che, focalizzata su un punto specifico, permette di trattare efficacemente patologie ortopediche profonde tramite una stimolazione meccanica e biologica dei tessuti.

Durante una seduta di onde d’urto focali si può avvertire un fastidio o un lieve dolore, in genere tollerabile e temporaneo. Il medico calibra l’intensità dell’energia in base alla sensibilità del paziente per mantenere il disagio entro limiti accettabili. Il dolore spesso si attenua durante la seduta o subito dopo e non impedisce di proseguire il trattamento. In alcuni casi può verificarsi una temporanea riattivazione del dolore nelle ore o giorni successivi, considerata una normale risposta biologica ai tessuti stimolati. La durata tipica della seduta è di 15-20 minuti e il protocollo può prevedere più sedute settimanali. L’obiettivo è sempre la massima efficacia con il minimo dolore per il paziente.

Sì, le onde d'urto focali sono ampiamente utilizzate nel trattamento dell'epicondilite, nota anche come "gomito del tennista". Questa terapia non invasiva utilizza impulsi acustici ad alta energia per stimolare la rigenerazione tissutale e migliorare la microcircolazione, riducendo così il dolore e l'infiammazione. Gli studi scientifici hanno dimostrato che le onde d'urto focali possono ridurre immediatamente il dolore e migliorare la funzionalità del gomito a lungo termine. In genere, il trattamento consiste in cicli di 3 sedute settimanali.

Il tempo da aspettare tra un trattamento e l'altro con onde d'urto focali è generalmente di una settimana. Un ciclo tipico prevede da 3 a 6 sedute, ciascuna distanziata di circa 7 giorni per permettere ai processi biologici di attivarsi e agli effetti del trattamento di manifestarsi correttamente. In alcuni protocolli, può essere indicato attendere anche 3-4 settimane dopo un ciclo completo prima di eventualmente ripetere un nuovo ciclo, soprattutto se i benefici sono parziali e serve una valutazione clinica approfondita. Ogni seduta dura generalmente tra 10 e 20 minuti, e il effetto biologico pieno si raggiunge solitamente dopo circa 30-40 giorni dall’ultima seduta.

In sintesi, la raccomandazione più diffusa è:

  • Intervallo tra sedute: circa 7 giorni (1 settimana).

  • Durata ciclo: 3-6 sedute.

  • Pausa tra cicli successivi: 3-4 settimane per valutare efficacia e decidere se ripetere.

Questa tempistica serve a favorire la riparazione tissutale indotta dalle onde d’urto focali, evitando sovraccarichi e ottimizzando la risposta terapeutica.

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