Rmn Sella Turcica

Tutto su Rmn Sella Turcica: cos'è, perché si fa, come si svolge, cosa valuta e come arrivare preparati.

Rmn sella turcica cos'è?

La risonanza magnetica sella turcica è lo studio del cervello e del tronco encefalico, ovvero del prolungamento del midollo spinale all'interno della scatola cranica.

La risonanza magnetica encefalo è una tecnica di diagnostica per immagini non invasiva. Con l’utilizzo di un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza, si acquisiscono immagini tridimensionali delle strutture anatomiche e si sf ruttano processi biochimici. 

Per eseguire l’esame il paziente viene posizionato supino sul lettino della risonanza e il capo adagiato in apposito supporto e circondato da una bobina ricetrasmittente. Prestazioni simili a questa sono la rmn encefalo, rmn rocche petrose, rmn sella turcica con mdc.

Preparazione Rmn Sella Turcica

RICHIESTA MEDICA OBBLIGATORIA

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME: 

IL PAZIENTE NON PUÒ FARE L’ESAME SE PORTATORE DI PACE MAKER O DEFIBRILLATORE INTERNO, PROTESI COCLEARI (ORECCHIO INTERNO), NEURO STIMOLATORI O STIMOLANTI DI CRESCITA OSSEA, PROTESI OCULARI MAGNETICHE FRAMMENTI METALLICI INTRAOCULARI, ANEMIA FALCIFORME, REPERI METALLICI PER RADIOTERAPIA.

CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME (FORNIRE DOCUMENTAZIONE DI COMPATIBILITÀ MAGNETICA DA PARTE DELLA STRUTTURA CHE HA EFFETTUATO L’INTERVENTO)  

NECESSARIA VALUTAZIONE MEDICA O AVVERTENZE SE PAZIENTE PORTATORE DI CLIPS VASCOLARI CEREBRALI (ANEURISMA), PROTESI O VITI ORTOPEDICHE, PROTESI AL CRISTALLINO, PROTESI OTOLOGICHE (ORECCHIO MEDIO), ESPANSIONI MAMMARIE, IMPIANTI OCULARI (PUNTI RETINICI), PUNTI METALLICI DA PREGRESSO INTERVENTO, SCHEGGE METALLICHE, PROIETTILI, CATETERI DI DERIVAZIONE SPINALE O VENTRICOLARE, CATETERI DI SWAN-GANZ, FILTRI VASCOLARI, STENT, SPIRALE INTRAUTERINA (IUD) DIAFRAMMA CONTRACCETTIVO, TATUAGGI ESTESI, CLAUSTROFOBIA, POMPE IMPIANTABILI PER INFUSIONE DI FARMACI.  

PRIMA DI EFFETTUARE L’ESAME OCCORRE LASCIARE NELLO SPOGLIATOIO: -LENTI A CONTATTO (POSSONO DEFORMARSI), DENTIERE, CORONE TEMPORANEE MOBILI, APPARECCHI PER L’UDITO -TUTTI GLI OGGETTI METALLICI: TELEFONINO, OROLOGIO, OCCHIALI, CHIAVI, MONETE, FORCINE, BOTTONI METALLICI, CINTURE -TUTTI I TESSERINI MAGNETICI: CARTE DI CREDITO, BANCOMAT, SCHEDE TELEFONICHE. -I COSMETICI DEL VOLTO CON POLVERI FERROMAGNETICHE (POSSONO DISTURBARE L’ESAME).

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Domande Frequenti su Rmn Sella Turcica

La risonanza magnetica della sella turcica serve principalmente a studiare in modo dettagliato la ghiandola pituitaria (ipofisi), situata in una piccola cavità ossea alla base del cranio chiamata appunto sella turcica. Questo esame consente di rilevare eventuali anomalie come adenomi ipofisari (tumori benigni), infarti o emorragie della ghiandola, disfunzioni ormonali (ipopituitarismo), la sindrome della sella vuota e altre lesioni della regione cranica. Viene spesso richiesta in presenza di sintomi come alterazioni ormonali inspiegabili, disturbi visivi, cefalee persistenti o come supporto pre- e post-operatorio. La risonanza funziona tramite campi magnetici e onde radio, è non invasiva, indolore e può essere eseguita con mezzo di contrasto per migliorare la definizione delle immagini.

La risonanza magnetica (RM) alla sella turcica dura generalmente tra 30 e 45 minuti, con possibili variazioni fino a 60 minuti a seconda della complessità dell'esame e dell'eventuale uso del mezzo di contrasto a base di gadolinio. Se viene somministrato il contrasto, si aggiungono pochi minuti per la preparazione e l’iniezione. Durante l’esame, il paziente è sdraiato supino con la testa posizionata in un apposito supporto, e deve rimanere immobile per garantire immagini di alta qualità. L’esame è indolore, non invasivo e non utilizza radiazioni ionizzanti, ma può essere rumoroso a causa del macchinario. In linea generale, non richiede preparazioni particolari, salvo indicazioni specifiche in caso di uso del contrasto.

La differenza principale tra una risonanza magnetica (RM) alla sella turcica con e senza contrasto riguarda la maggiore capacità diagnostica offerta dal mezzo di contrasto (MDC). Senza contrasto, la RM fornisce immagini ad alta risoluzione della sella turcica e dell’ipofisi, permettendo di valutare forma, dimensioni e alcune anomalie strutturali. Con l’aggiunta del mezzo di contrasto, solitamente a base di gadolinio somministrato per via endovenosa, si migliora significativamente la visibilità di lesioni di piccole dimensioni come adenomi pituitari, cisti o tumori, soprattutto quelli che possono essere difficili da distinguere senza contrasto.

In sintesi:

  • RM senza contrasto è utile per un primo studio e per visualizzare grossolane alterazioni.

  • RM con contrasto permette una diagnosi più precisa, evidenziando meglio masse, tessuti patologici, e differenziando eventuali lesioni difficili da vedere.

L’esame con contrasto richiede generalmente un digiuno di alcune ore prima e può comportare un rischio minimo di reazioni allergiche, mentre l’esame senza contrasto è privo di questi rischi e più semplice da eseguire. Entrambi gli esami sono sicuri e non usano radiazioni ionizzanti.

Per una RMN della sella turcica, di norma non è richiesta una preparazione particolare se non si utilizza il mezzo di contrasto. Tuttavia:

  • Rimuovi oggetti metallici: collane, orologi, orecchini, protesi mobili, ecc.

  • Mezzo di contrasto: presentati a digiuno da 4-6 ore prima dell'esame.

  • Porta esami precedenti e la prescrizione medica.

  • Non è necessario sospendere l'assunzione dei farmaci in uso.

La risonanza magnetica (RM) alla sella turcica generalmente non richiede il digiuno se l’esame viene eseguito senza mezzo di contrasto. Tuttavia, se è previsto l’uso del mezzo di contrasto, è consigliato un digiuno di almeno 4-6 ore prima dell’esame per evitare possibili effetti collaterali e facilitare la somministrazione endovenosa del contrasto. I farmaci abituali possono essere assunti con acqua anche durante il digiuno. È importante riferire al medico eventuali allergie al mezzo di contrasto e problemi di funzionalità renale, poiché possono richiedere precauzioni aggiuntive. In assenza di mezzo di contrasto, la preparazione è semplice: basta rimuovere oggetti metallici e seguire le istruzioni del centro radiologico.

La risonanza magnetica (RM) dell'ipofisi è un esame specifico utilizzato per studiare la forma, le dimensioni e l'anatomia della ghiandola ipofisaria, situata nella sella turcica del cranio. È particolarmente indicata per identificare patologie come microadenomi e macroadenomi ipofisari (piccoli e grandi tumori benigni), cisti, malformazioni vascolari, ematomi e altre anomalie che possono alterare la funzione ormonale dell'ipofisi.

L'esame si esegue di solito con mezzo di contrasto (gadolinio), che migliora la visualizzazione di lesioni ipervascolarizzate e consente di distinguere meglio il tessuto patologico da quello sano. Può anche mettere in evidenza il peduncolo ipofisario (il collegamento con l'ipotalamo) e il chiasma ottico, importante per la vista, utile nel valutare eventuali effetti compressivi di tumori.

La RM è la metodica di elezione per la diagnosi e il monitoraggio post-terapia delle patologie ipofisarie, grazie alla sua alta precisione, specialmente con apparecchiature ad alto campo magnetico (3 Tesla). Viene prescritta solitamente in caso di alterazioni ormonali sospette, come aumento di prolattina o ormone della crescita, per identificare la causa sottostante.

In sintesi, la risonanza all’ipofisi permette di vedere con dettaglio tutte le alterazioni strutturali - dalle lesioni tumorali più piccole alle cisti o altre anomalie - che possono compromettere la funzione endocrina o neurologica della ghiandola.

La risonanza magnetica (RMN) della sella turcica è indicata per lo studio dettagliato dell'ipofisi, una piccola ghiandola endocrina che regola varie funzioni ormonali. È prescritta in presenza di sospetti clinici di disfunzioni pituitarie (ad es. alterazioni del ciclo mestruale, galattorrea, infertilità, disfunzioni sessuali), disturbi visivi (dato che l'ipofisi è vicina ai nervi ottici), cefalea inspiegabile, o sintomi neurologici quali vertigini e confusione. Serve anche per diagnosticare o monitorare adenomi ipofisari (micro e macroadenomi), cisti, sindrome della sella vuota, ipofisite o lesioni della base cranica e dopo interventi chirurgici per valutare recidive. L’esame, non invasivo e privo di radiazioni ionizzanti, può essere eseguito con o senza mezzo di contrasto per migliorare la definizione delle immagini. La diagnosi precisa richiede la correlazione con dati clinici e ormonali.

La risonanza magnetica (RM) della sella turcica è l'esame di riferimento per lo studio dettagliato dell’ipofisi e delle strutture circostanti. Consente di diagnosticare adenomi ipofisari, inclusi microadenomi anche molto piccoli, che sono tumori benigni ma possono alterare la funzione ormonale. L’esame identifica anche cisti (come la cisti della tasca di Rathke o cisti aracnoidee), malformazioni congenite (ipoplasia o aplasia ipofisaria), e la sindrome della sella vuota, in cui l’ipofisi appare schiacciata dal liquor. È utile per riconoscere craniofaringiomi, tumori rari ma spesso invasivi. Altre indicazioni includono la diagnosi di apoplessia ipofisaria (emorragia o infarto della ghiandola), ipofisiti autoimmuni, metastasi o lesioni secondarie, malformazioni vascolari e alterazioni conseguenti a traumi, interventi chirurgici o radioterapia. L’esame è indicato in caso di sospetta disfunzione ipofisaria (alterazioni mestruali, infertilità, galattorrea, disturbi della crescita), sintomi neurologici (cefalea inspiegabile, disturbi visivi, alterazioni dei nervi cranici) e per il monitoraggio post-operatorio o post-terapia. La RM si esegue spesso con mezzo di contrasto per migliorare la precisione diagnostica. In sintesi, questa metodica è fondamentale per la diagnosi precoce, la caratterizzazione e il follow-up delle principali patologie che coinvolgono l’ipofisi e la regione sellare.

La risonanza magnetica (RM) della sella turcica è l'esame diagnostico di riferimento per visualizzare l'ipofisi e identificare eventuali tumori ipofisari, come adenomi (microadenomi e macroadenomi). Questo esame consente di studiare con dettaglio la forma, le dimensioni e la struttura della ghiandola pituitaria, e permette di evidenziare tumori benigni, cisti, infiammazioni o altre anomalie.

La RM viene eseguita spesso con mezzo di contrasto per migliorare la nitidezza delle immagini e rilevare anche tumori di piccole dimensioni. È fondamentale nel caso di sospetti clinici correlati a disfunzioni ormonali (ad esempio, alterazioni del ciclo mestruale, galattorrea, iperprolattinemia), disturbi visivi o per monitorare i pazienti dopo interventi chirurgici all’ipofisi. La risonanza è quindi la migliore tecnica per diagnosticare la presenza e le caratteristiche dei tumori nella sella turcica.

In sintesi, la risonanza magnetica alla sella turcica permette di vedere e studiare con precisione i tumori ipofisari, ed è indicata come esame primario in presenza di sintomi che suggeriscono la loro presenza.

La risonanza magnetica (RM) alla sella turcica è uno degli esami più efficaci per identificare gli adenomi ipofisari. Questo esame può rilevare sia microadenomi (di dimensioni inferiori a 1 cm) che macroadenomi (più grandi di 1 cm), fornendo dettagli sulla loro dimensione e posizione rispetto alle strutture circostanti. L'uso del mezzo di contrasto aumenta la sensibilità e consente di valutare la vascolarizzazione dell'adenoma, aiutando a differenziarlo da altre patologie. La RM è fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio di queste condizioni.

Il giorno della RMN sella turcica è importante portare la prescrizione medica aggiornata (validità generalmente fino a 3-6 mesi) e, se richiesti, eventuali esami ematochimici recenti come creatinina e filtrato glomerulare, soprattutto se si utilizza mezzo di contrasto. È consigliato indossare abiti comodi e privi di parti metalliche (ganci, cerniere, bottoni, ferretti) perché il metallo interferisce con il campo magnetico. Bisogna rimuovere tutti gli oggetti metallici come gioielli, orologi, piercing, occhiali prima dell’esame. Non è necessario il digiuno se la RMN è senza contrasto; in caso contrario, seguire le indicazioni specifiche fornite dal centro. È utile presentarsi con 20 minuti di anticipo e informare il medico se si soffre di claustrofobia o si hanno dispositivi impiantati (pacemaker, protesi metalliche). Portare anche eventuale documentazione di esami precedenti è indicato per il raffronto diagnostico.

Durante una risonanza magnetica (RM) alla sella turcica la sensazione più comune è di essere sdraiati immobili su un lettino che scorre lentamente all’interno di un tubo chiuso; la testa viene bloccata in posizione con un supporto o una bobina apposita per ottenere immagini precise. L’esame è indolore e non invasivo, ma si può avvertire una leggera sensazione di calore localizzata, che è generalmente innocua. Un altro aspetto spesso segnalato è il rumore forte e ritmico prodotto dal macchinario, simile a colpi o ronzii, per questo vengono dati tappi o cuffie per proteggere le orecchie e ridurre il disagio. Se si soffre di claustrofobia, questo può creare ansia, ma i centri diagnostici normalmente forniscono supporto e rassicurazioni.

La durata dell’esame varia dai 15 ai 45 minuti circa, a seconda se si utilizza o meno mezzo di contrasto per migliorare la qualità delle immagini. Durante tutta la procedura è possibile comunicare con l’operatore tramite microfono, facilitando il supporto in caso di disagio. In sintesi, la risonanza magnetica della sella turcica è un’indagine sicura, silenziosamente impegnativa per il paziente per via del rumore e della necessità di immobilità, ma generalmente ben tollerata.

La risonanza magnetica della sella turcica è generalmente un esame sicuro e non invasivo, privo di radiazioni ionizzanti, quindi in linea generale può essere eseguito dalla maggior parte dei pazienti senza particolari rischi. Tuttavia, esistono alcune controindicazioni e potenziali rischi da considerare: presenza di dispositivi metallici impiantati (come pacemaker, defibrillatori, clip vascolari, protesi non compatibili, frammenti metallici oculari) che possono rendere l’esame pericoloso o impossibile. È fondamentale informare il medico di qualsiasi impianto o intervento chirurgico passato. L’uso del mezzo di contrasto è generalmente ben tollerato, con rare reazioni allergiche (lievi nella maggior parte dei casi), ma è controindicato in gravidanza, in pazienti con insufficienza renale grave e in presenza di allergia nota al gadolinio. Claustrofobia può rendere l’esame difficile; in questi casi è possibile ricorrere a farmaci ansiolitici. Altre controindicazioni assolute sono rare e legate a dispositivi elettronici interni non compatibili. Infine, l’esame è sicuro per i bambini e può essere ripetuto nel tempo se necessario. In caso di dubbi, consultare sempre il medico che richiede l’esame per una valutazione personalizzata.

In caso di allergia nota al mezzo di contrasto utilizzato in risonanza magnetica (gadolinio), la somministrazione del contrasto è assolutamente controindicata e va evitata per scongiurare il rischio di reazioni anche gravi. Tuttavia, la risonanza magnetica della sella turcica può essere eseguita tranquillamente senza mezzo di contrasto: l’esame resta molto utile per la valutazione delle strutture ipofisarie e ossee, anche se alcune patologie (come microadenomi) potrebbero essere meno visibili rispetto all’esame con contrasto.

In presenza di allergie a farmaci, cibi, pollini o asma (ma non specificatamente al mezzo di contrasto), il rischio di reazione allergica al gadolinio è comunque basso, ma il personale medico dovrebbe essere informato e può valutare una profilassi antiallergica prima dell’esame o optare per la risonanza senza contrasto. Se si sono già avute reazioni al gadolinio in passato, non si deve ripetere la somministrazione. In assenza di allergia specifica al contrasto, il medico valuterà caso per caso la necessità dell’esame con o senza contrasto, privilegiando sempre la sicurezza del paziente.

Indicazione generale: in caso di allergia al mezzo di contrasto, si può e si deve eseguire la risonanza magnetica della sella turcica senza contrasto. Se l’allergia riguarda altre sostanze (non il contrasto), il rischio di reazione al gadolinio è basso, ma è sempre opportuno informare il medico ed essere seguiti durante l’esame. In ogni caso, segui sempre le indicazioni del centro che esegue l’esame e del tuo medico curante.

Per eseguire una risonanza magnetica (RM) della sella turcica è generalmente necessaria una prescrizione medica, solitamente rilasciata da specialisti come endocrinologi, neurologi o neurochirurghi. L’impegnativa medica è richiesta sia per esami convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sia per prestazioni private, e la mancata presentazione della prescrizione impedisce normalmente l’esecuzione dell’esame. Questo perché la RM della sella turcica è indicata per sospetti clinici specifici, come tumori dell’ipofisi o disfunzioni ormonali, e deve essere autorizzata da un medico in base alla necessità diagnostica.

Inoltre, per l’esame con mezzo di contrasto (MDC) è importante anche un controllo della funzionalità renale e delle allergie, supportato da esami del sangue recenti (creatinina e filtrato glomerulare). Pertanto, la prescrizione medica non è solo una formalità amministrativa, ma parte integrante di un percorso clinico finalizzato a una diagnosi precisa e sicura.

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