Visita Gastroenterologica

Tutto su Visita Gastroenterologica: cos'è, perché si fa, come si svolge, cosa valuta e come arrivare preparati.

Visita Gastroenterologica cos'è?

Viene effettuata dal medico specialista in gastroenterologia, specializzato nello studio e nella cura delle malattie dell'apparato gastrointestinale. Oltre a una patologia già nota, la visita gastroenterologica è utile per accertare la natura di diversi sintomi tra cui dolore e crampi addominali, stitichezza, sensazione di bruciore allo stomaco, presenza di diarrea (anche con muco e/o perdite ematiche), infine per celiachia.

L'obiettivo della visita gastroenterologica è individuare o escludere la presenza di patologie a carico degli organi che compongono l'apparato gastrointestinale: esofago, stomaco, intestino, fegato, colon retto, pancreas; richiedere, se necessario, l'esecuzione di esami specialistici per effettuare approfondimenti ed infine stabilire un percorso terapeutico idoneo.

Il medico procederà ad un anamnesi del paziente, rivolgendogli domande riguardo al suo stile di vita(l'alimentazione, fumo, l'eventuale consumo di alcol, attività fisica); la presenza di eventuali patologie già note, anche in famiglia, e l’eventuale assunzione di farmaci.

Dopo una palpazione, percussione e auscultazione dell'addome al fine di valutare lo stato di salute dei singoli organi, il medico sarà in grado di terminare la visita con la formulazione di una diagnosi e la prescrizione di una terapia; in altri casi verrà richiesta la sottoposizione del paziente ad accertamenti strumentali. La visita gastroenterologica è anche pediatrica.

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Domande Frequenti su Visita Gastroenterologica

La visita gastroenterologica non è dolorosa: si tratta di un esame clinico in cui il medico specialista raccoglie la storia clinica del paziente, esamina i sintomi e procede con la palpazione dell’addome per valutare eventuali segni di malattia. Non vengono effettuate manovre invasive durante questa valutazione iniziale; eventualmente, il medico potrebbe solo appoggiare le mani sull’addome per verificare la presenza di dolori, masse o anomalie. In casi particolari, il gastroenterologo può suggerire esami più approfonditi (come endoscopia o ecografia), che sono procedure separate e hanno caratteristiche diverse. La visita dura in media tra i 30 e i 60 minuti, a seconda della complessità del caso, e l’approccio è sempre volto a rassicurare il paziente, spiegando ogni passaggio. In caso di ansia o timori, è consigliabile comunicarlo al medico, che potrà adeguare la comunicazione e il ritmo della visita. In generale, quindi, non ci si deve preoccupare per dolore durante la visita gastroenterologica standard; se invece vengono prescritti esami strumentali, il medico spiegherà in anticipo cosa aspettarsi.

Per una visita gastroenterologica è importante portare con sé tutta la documentazione medica disponibile, come precedenti esami diagnostici (ematochimici, endoscopici, ecografie, radiografie), referti di visite mediche e l’elenco aggiornato dei farmaci assunti. È utile anche un diario dettagliato dei sintomi, con informazioni su frequenza, intensità e fattori scatenanti. Non sono richieste particolari preparazioni alimentari o digiuni per la visita in sé, a meno che non siano previsti esami specifici successivi (come la gastroscopia). Portare tutti i dati clinici aiuta il gastroenterologo a formulare una diagnosi precisa e un piano terapeutico adeguato.

Durante una visita gastroenterologica, il medico può prescrivere vari esami in base ai sintomi e alla storia clinica del paziente. Tra le indagini più comuni ci sono:

  • Gastroscopia per visualizzare esofago, stomaco e duodeno, utile per diagnosi di gastrite, ulcere o tumori.

  • Colonscopia per esaminare colon e retto, rilevando polipi, infiammazioni o tumori.

  • Esami del sangue specifici per valutare funzione epatica, infiammazioni, infezioni o intolleranze alimentari.

  • Ecografia addominale per valutare organi come fegato, pancreas, milza, reni e vie biliari.

  • Test per Helicobacter pylori, un batterio che può causare gastriti o ulcere.

  • Analisi delle urine e ricerca del sangue occulto nelle feci in caso di sospetti gastrointestinali.

  • In alcuni casi, si possono prescrivere TAC, risonanza magnetica o altri esami radiologici per approfondire patologie sospette.

La scelta degli esami dipende sempre dalla valutazione clinica, dall’anamnesi e dall’esame obiettivo eseguiti durante la visita.

Per prepararsi a una visita dal gastroenterologo generalmente non è necessaria una preparazione particolare o un digiuno, soprattutto se si tratta di una prima visita diagnostica che si basa principalmente sull'anamnesi e sull'esame obiettivo. È importante invece presentarsi con tutta la documentazione medica disponibile, come precedenti esami, referti, liste di farmaci assunti e un diario dei sintomi dettagliato con frequenza, intensità e fattori scatenanti.

Se durante la visita vengono prescritti esami strumentali come gastroscopia, colonscopia o ecografie, in quel caso sarà necessario seguire specifiche indicazioni alimentari o preparatorie (ad esempio digiuno per 8-12 ore prima della gastroscopia o preparazione intestinale prima della colonscopia), che saranno fornite dal centro medico.

In sintesi:

  • Non servono preparazioni particolari per la visita stessa.

  • Portare documentazione medica e un elenco dettagliato dei sintomi.

  • Seguire eventuali istruzioni specifiche per esami prescritti successivamente.

  • Prima della visita, è consigliabile consumare pasti leggeri e facilmente digeribili, salvo diverse indicazioni.

Una visita gastroenterologica è necessaria quando si manifestano sintomi gastrointestinali persistenti o severi come dolori addominali rilevanti, perdita di peso inspiegabile, presenza di sangue nelle feci, bruciore di stomaco persistente (reflusso gastroesofageo), diarrea o stitichezza frequenti, nausea, sensazione di pesantezza dopo i pasti o disturbi che non migliorano con le cure di base. Questi sintomi possono indicare condizioni da monitorare attentamente, come infezioni, malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie epatiche o anche tumori gastrointestinali. È inoltre indicata in casi di sintomi di allarme che non rispondono a terapie generiche o modifiche dello stile di vita, oppure per controlli periodici in soggetti con familiarità per malattie digestive o patologie già diagnosticate. Nella popolazione pediatrica si aggiungono segnali come vomito frequente, arresto della crescita o rifiuto del cibo.

Per la semplice visita gastroenterologica (cioè lo studio della storia clinica, la raccolta dei sintomi e l’esame clinico), non è necessario presentarsi a digiuno: puoi mangiare normalmente prima dell’appuntamento. Tuttavia, se la visita è abbinata a un’ecografia dell’addome completo, è invece obbligatorio il digiuno di almeno 6-8 ore prima dell’esame. Durante il digiuno è consentito bere solo piccole quantità di acqua. Inoltre, nei giorni precedenti all’ecografia, si consiglia di seguire una dieta leggera, evitando alimenti che possano aumentare la presenza di gas intestinali (come fibre, latticini, bevande gassate). Porta sempre con te tutta la documentazione medica precedente. Se la visita viene programmata con altri esami specifici (gastroscopia, colonscopia, ecc.), le istruzioni di digiuno e preparazione cambiano: per queste prove, il digiuno è richiesto e ti verranno fornite indicazioni dettagliate. In caso di dubbi, chiedi sempre direttamente al centro o allo specialista che effettuerà la visita, perché le indicazioni possono variare in base al tipo di esame richiesto e alle tue condizioni personali.

Durante una visita gastroenterologica è importante chiedere al medico informazioni precise riguardo ai propri sintomi e alle possibili cause. Indicazioni generali di domande da porre includono:

  • Qual è la possibile causa dei miei sintomi (ad esempio dolore addominale, bruciore, gonfiore, alterazioni intestinali)?

  • Quali esami diagnostici sono consigliati e perché (esami del sangue, ecografia, gastroscopia, colonscopia)?

  • Come devo prepararmi per gli eventuali test prescritti?

  • Quanto tempo ci vuole per avere i risultati e come mi verranno comunicati?

  • Quali sono le opzioni di trattamento e la loro durata?

  • Esistono modifiche allo stile di vita o alla dieta che possono migliorare la mia condizione?

  • È necessario un follow-up e in che tempi?

Inoltre, è utile fornire al gastroenterologo dettagli sulla storia clinica, assunzione di farmaci, abitudini alimentari, consumo di alcool e fumo, nonché casi familiari di patologie gastrointestinali. Queste domande aiutano a orientare la diagnosi e a pianificare un percorso terapeutico personalizzato.

La durata di una visita dal gastroenterologo varia generalmente tra 20 e 45 minuti. In media, la maggior parte delle visite dura circa 30-40 minuti, ma può estendersi oltre l'ora se il caso lo richiede o se è la prima visita, che prevede un'anamnesi più approfondita e valutazioni dettagliate. La visita si compone principalmente di due fasi: la raccolta di informazioni sul paziente (anamnesi) e l’esame obiettivo attraverso palpazione e auscultazione dell’addome. Non è solitamente richiesta una preparazione particolare prima della visita. Se necessario, il gastroenterologo può prescrivere esami di approfondimento come ecografie, gastroscopia o colonscopia. È consigliato non arrivare con poco tempo a disposizione per permettere al medico di valutare completamente il quadro clinico.

Durante una visita gastroenterologica, ci si può aspettare:

  • Anamnesi: Raccolta dettagliata della storia clinica, abitudini alimentari, farmaci assunti e stili di vita.

  • Esame obiettivo: Palpazione, auscultazione e percussione dell'addome per valutare eventuali anomalie.

  • Esami diagnostici: Alcuni casi richiedono ulteriori accertamenti come sangue, ecografie o endoscopie.

  • Durata: 30-45 minuti, a seconda della complessità dei sintomi.

Durante la visita gastroenterologica il medico pone molte domande per raccogliere una completa anamnesi e valutare i sintomi del paziente. Le domande più comuni riguardano:

  • I sintomi attuali: tipo, durata, intensità e frequenza di dolori addominali, nausea, bruciore, gonfiore, diarrea o stipsi.

  • La storia clinica e patologie pregresse, inclusa familiarità per malattie gastroenterologiche.

  • L’assunzione di farmaci e allergie.

  • Lo stile di vita, alimentazione e abitudini.

  • Eventuali perdite di sangue nelle feci o perdita di peso inspiegata.

  • La presenza di disturbi a livello di esofago, stomaco, intestino, fegato, pancreas o vie biliari.

Dopo l’anamnesi segue l’esame obiettivo con ispezione, palpazione e percussione dell’addome per valutare segni clinici. In base alle risposte e all’esame, il gastroenterologo può prescrivere esami diagnostici come gastroscopia o colonscopia e stabilire il percorso terapeutico più adatto.

Sì, un gastroenterologo può richiedere esami specifici dopo una visita. Tra questi figurano endoscopie (gastroscopia, colonscopia), esami del sangue (emocromo, test per Helicobacter pylori), esami delle feci e ecografie dell'addome. Questi esami sono fondamentali per diagnosticare patologie gastrointestinali e ottimizzare il trattamento. La visita specialistica si conclude con un parere clinico che include la prescrizione di terapie e ulteriori accertamenti se necessari. L'ecografia addominale completo è un esame utilizzato per osservare gli organi interni dell'addome, come fegato, milza e pancreas.

Una visita gastroenterologica è indicata per chi presenta disturbi digestivi frequenti o persistenti che compromettono la qualità di vita, come dolori addominali, gonfiore, reflusso acido, nausea, stitichezza, diarrea, senso di pesantezza dopo i pasti, o presenza di sangue nelle feci. È consigliata anche in caso di sintomi nuovi o persistenti nonostante terapie già in atto, oppure se un cambio improvviso della funzione intestinale o di altri sintomi lascia sospettare una patologia gastroenterologica più seria.

Si raccomanda la visita anche a chi ha familiarità con malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie epatiche o tumori del tratto gastrointestinale, anche in assenza di sintomi, per valutare eventuali fattori di rischio o programmare controlli periodici. È utile, infine, per pazienti già diagnosticati, al fine di monitorare l’evoluzione della malattia, verificare l’efficacia delle terapie e prevenire complicanze.

In sintesi: la visita gastroenterologica è opportuna in caso di sintomi persistenti, cambiamenti importanti della funzione digestiva, familiarità per patologie gravi o necessità di controlli in seguito a diagnosi già note.

Prima di una visita gastroenterologica, in generale non è necessario sospendere i farmaci abituali, salvo diversa indicazione del medico. Tuttavia, se la visita prevede esami endoscopici come la gastroscopia, è importante seguire specifiche indicazioni: sospendere 5 giorni prima gli inibitori di pompa protonica (es. Omeprazolo, Lansoprazolo) e non assumere il giorno precedente antiacidi o sucralfato (es. Malox), per evitare interferenze con l’esame. Se si assumono anticoagulanti (es. Sintrom), occorre informare il centro almeno 7 giorni prima per valutare eventuali modifiche della terapia. Per i farmaci da assumere al mattino della visita, si può generalmente prenderli con un po' d’acqua salvo divieti specifici. Inoltre, spesso si richiede un digiuno di almeno 8-12 ore prima di esami come la gastroscopia. Per una semplice visita gastroenterologica senza esami, è consigliata una dieta leggera prima dell’appuntamento e portare l’elenco dei farmaci in uso.

La gastroenterologia si occupa di tutte le patologie che riguardano l’apparato digerente, ovvero esofago, stomaco, intestino tenue, colon, retto, fegato, vie biliari e pancreas. Tra le patologie più comuni vi sono la malattia da reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera peptica, celiachia, malattie infiammatorie croniche intestinali (come colite ulcerosa e morbo di Crohn), malattie diverticolari, polipi del colon, tumori benigni e maligni (esofago, stomaco, colon-retto, fegato, pancreas), epatiti acute e croniche (virali, alcoliche, steatosiche), cirrosi, calcolosi biliare e pancreatiti. Sono di competenza anche i disturbi funzionali come la stipsi, la diarrea cronica, la sindrome dell’intestino irritabile e i dolori addominali ricorrenti. L’ecografia addome è utile come primo esame soprattutto per valutare fegato, vie biliari, pancreas, milza e reni; non serve invece a studiare direttamente stomaco, intestino o esofago, dove sono più indicati esami endoscopici. In conclusione, se hai sintomi persistenti o problemi digestivi, gastrointestinali, epatici o pancreatici, la valutazione gastroenterologica è raccomandata per una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.

Il gastroenterologo durante la visita effettua principalmente un'anamnesi dettagliata, raccogliendo informazioni sulla storia clinica, abitudini di vita e sintomi. Successivamente esegue un esame obiettivo comprendente la palpazione, percussione e auscultazione dell'addome per valutare lo stato di salute degli organi digestivi. Questi esami manuali permettono di rilevare eventuali anomalie o segni di malattie. In casi sospetti o per approfondimenti diagnostici, il medico può prescrivere esami strumentali come ecografia addominale, gastroscopia, colonscopia o altri test specifici. Quindi, la visita gastroenterologica include esami clinici diretti, ma non prevede in genere esami strumentali durante la stessa visita; questi vengono svolti separatamente se indicati.

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