Fibroma uterino: quali sono i sintomi e i disturbi a cui fare attenzione

Fibroma uterino: sintomi, cause e cura di un problema sempre più frequente nelle donne

Fibroma uterino: cos’è?

  • Il fibroma (o mioma) uterino è la forma più comune di neoplasia, ovvero di formazione tumorale benigna, nelle pazienti di sesso femminile: si stima addirittura che 1 donna su 3, oltre i 35 anni, sia portatrice di uno o più fibromi uterini, la maggior parte dei quali prolifera e si ingrandisce progressivamente senza che si manifestino sintomi all'esterno.

    Il fibroma uterino nasce da un’alterazione delle cellule muscolari lisce del miometrio, ovvero il tessuto muscolare presente nelle pareti dell’utero. Questo tipo di tumore benigno uterino può assumere dimensioni che vanno da pochi millimetri fino a svariati centimetri di diametro e si suddivide a sua volta in più categorie, diverse tra loro per origine, posizione e decorso.

    • Fibroma uterino sottomucoso: tipo di fibroma che prolifera nella parte interna dell’utero, verso l’endometrio;
    • Fibroma uterino sottosieroso: al contrario del precedente, resta in superficie sulle pareti uterine ed è avvolto dal peritoneo, ovvero dalla membrana sierosa che riveste l’organo;
    • Fibroma uterino infralegamentario: tipo di fibroma che si interpone in una posizione delicata, ovvero tra le due parti del legamento uterino;
    • Fibroma peduncolare: tipo di fibroma legato al tessuto uterino per mezzo di una protuberanza (peduncolo);
    • Fibroma uterino intramurale: mioma che, al contrario delle altre tipologie, ha origine nella parete muscolare interna dell’utero.
    • Fibromi uterini rari: solo il 5% dei fibromi origina in parti diverse dal corpo uterino, principalmente dalle tube uterine e dalla cervice.

Fibroma uterino: sintomi e cause

  • ​Il fibroma uterino, come già anticipato, rappresenta una problematica molto diffusa negli individui di sesso femminile, ma le sue cause restano ancora non del tutto chiare. Come nel caso dell’insorgenza di altri tipi di neoplasia, riveste senza dubbio una certa importanza la predisposizione genetica dovuta alla presenza in famiglia di altri casi di fibroma, ma gioca un ruolo importante anche la stimolazione ormonale che avviene naturalmente durante l’età fertile.

    È infatti proprio nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni che si registra la maggiore incidenza dei fibromi uterini, in coincidenza con il picco di secrezione di estrogeni da parte dell’ovaio, mentre con la menopausa i fibromi all’utero tendono alla regressione o addirittura al riassorbimento. 

    I sintomi del fibroma uterino non si manifestano sempre in modo esplicito: molte pazienti sono infatti portatrici asintomatiche di miomi anche di grandi dimensioni, ma collocati in zone dell’utero non sensibili. Al contrario, un mioma uterino piccolo ma collocato all’interno di zone delicate come cavità endometriale può causare una sintomatologia importante alla persona che ne è affetta, con complicazioni anche serie da non sottovalutare.

    I sintomi associati alla presenza di miomi uterini hanno un impatto soprattutto sul ciclo mestruale, in particolare nella fase acuta di sanguinamento ma non solo:

    • Dismenorrea, ovvero dolore addominale forte riscontrato durante le mestruazioni. Questo sintomo è la conseguenza delle contrazioni dell’utero, che tenta di eliminare autonomamente i fibromi;
    • Polimenorrea, ovvero sanguinamento irregolare al di fuori dei giorni delle mestruazioni;
    • Menorragia, ovvero emorragia mestruale anomala, più abbondante del solito;
    • Anemia, come effetto del sanguinamento mestruale eccessivo correlato al sintomo precedente.

    Oltre a questi campanelli d'allarme, sono tuttavia legati alla presenza di fibroma uterino anche altri sintomi di carattere più generico, in ogni caso più rari rispetto ai precedenti:

    • Gonfiore addominale e mal di pancia frequente;
    • Sensazione di pesantezza nella parte bassa dell’addome;
    • Dolori sacrali e lombari (nel caso di miomi di diametro elevato);
    • Difficoltà nella minzione e/o stimolo frequente a urinare;
    • Stipsi;
    • Dolori e perdite anomale durante i rapporti sessuali;

    Occorre inoltre specificare che, nonostante i sintomi siano in parte simili, i fibromi uterini non sono direttamente correlati allo sviluppo dell’endometriosi, patologia collegata invece alla presenza di cisti all’interno dell’endometrio, nella zona posizionata all’esterno della cavità uterina stessa. 

Diagnosi e prevenzione dei fibromi

  • ​Proprio perché i fibromi uterini, anche di grandi dimensioni, spesso non presentano sintomi importanti nelle persone che ne soffrono, la prevenzione è di importanza fondamentale. Si parla in questo caso esclusivamente di prevenzione per mezzo di check-up periodici e visite ginecologiche, dal momento che purtroppo non sono ancora stati rilevati comportamenti virtuosi che hanno un effetto diretto sull’insorgenza dei fibromi.

    Si arriva alla diagnosi di fibroma uterino per mezzo di una visita specialistica ginecologica abbinata a un’ecografia transvaginale e, se necessario, di un’ulteriore ecografia transaddominale. 

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    Una volta individuato il fibroma ci si sottoporrà a controlli di monitoraggio periodico, sempre per mezzo di visite ed ecografie, per monitorarne eventuali modifiche. Il trattamento e la cura dei fibromi è invece riservato ai casi sintomatici, così da prevenire o limitare l’insorgenza di eventuali complicazioni.

Rischi e complicazioni: quando preoccuparsi?

  • ​I fibromi uterini sono classificati dal punto di vista come una neoplasia, ovvero un tumore benigno: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, un fibroma non diventerà maligno (leiomiosarcoma) e non richiederà pertanto i trattamenti terapeutici associati ad altri tipi di tumore. Anche senza questo decorso, tuttavia, i sintomi sopraelencati, se prolungati e intensi, possono causare complicazioni che vanno monitorate e sulle quali occorre in molti casi intervenire.

    Oltre alle conseguenze sul ciclo mestruale, particolarmente accentuate nel caso di miomi collocati all’interno della cavità endometriale, il fibroma può causare in alcuni casi difficoltà a iniziare o addirittura a portare a termine una gravidanza, dal momento che può causare contrazioni uterine precoci e rischia di condizionare la crescita fetale. Inoltre, per via dell'aumento della concentrazione di estrogeni nell’organismo, il volume dei miomi aumenta costantemente durante i primi mesi di gestazione.

    Occorre dunque prestare particolare attenzione e sottoporsi a visite ginecologiche di controllo se si pianifica una gravidanza, oppure se si riscontrano i sintomi elencati nei paragrafi precedenti. 

Come si cura un fibroma uterino?

  • ​Come già anticipato, si procede alla cura farmacologica o chirurgica del fibroma uterino solo in presenza di neoplasie sintomatiche. Esistono diversi tipi di farmaci in grado di bloccare la crescita dei fibromi, che solitamente risultano efficaci ma con effetto temporaneo. Queste terapie sono dunque da considerarsi nella maggioranza dei casi come una preparazione all’asportazione chirurgica del fibroma, per fermare le comorbilità ad esso connesse come anemia e disturbi del ciclo mestruale:

    • pillola contraccettiva o altri tipi di farmaci o trattamenti progestinici: contribuiscono a ridurre la quantità di flusso e dolore delle mestruazioni, oltre a bloccare l’espansione dei fibromi;
    • menopausa farmacologicamente indotta: fa uso di farmaci cosiddetti “analoghi del gn-rh”, che per mezzo di un’iniezione mensile bloccano la produzione ormonale in modo da annullare i sintomi legati al ciclo mestruale e permettere anche una certa diminuzione nelle dimensioni dei fibromi.

    La terapia chirurgica prevede invece l’asportazione dei fibromi: può essere di tipo conservativo (la cosiddetta miomectomia) che prevede la rimozione esclusivamente delle neoplasie, o in casi particolarmente seri demolitiva (isterectomia, ovvero rimozione dell’intero viscere uterino).

    Esistono inoltre diversi tipi di miomectomia, che sono applicati a seconda dell’entità e della posizione del fibroma stesso a discrezione dell’équipe di medici:

    • laparoscopia: operazione condotta in anestesia locale inserendo gli strumenti chirurgici e ottici nella cavità addominale per mezzo di piccole incisioni;
    • laparotomia: intervento chirurgico praticato “a cielo aperto” ossia incidendo la parete addominale sotto anestesia totale;
    • isteroscopia: asportazione dei fibromi endometriali eseguita introducendo gli strumenti direttamente nella cavità endometriale, ovvero attraverso la vagina.
Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2022-01-12
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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