Un discorso a parte meritano i pazienti Covid colpiti in modo più grave dal virus, che hanno dovuto affrontare complicazioni dal punto di vista psicologico oltre alle conseguenze fisiche della malattia sul proprio corpo.
Uno studio condotto dall'Ospedale San Raffaele dal professor Francesco Benedetti e pubblicato a fine 2021 ha rilevato un legame tra i livelli di infiammazione legati ai sintomi clinici del Covid-19 e l'insorgenza, nei mesi successivi alla guarigione, di sintomi e alterazioni cerebrali riconducibili a patologie come la depressione e il disturbo da stress post-traumatico.
La definizione di "sindrome Long Covid" designa queste conseguenze a lungo termine della malattia, che si manifestano a livello neurologico con l'alterazione di tre fattori significativi:
- La connettività funzionale, ovvero la capacità delle diverse aree cerebrali di comunicare tra loro;
- La struttura della materia bianca nel cervello (che permette scambio di informazioni e la comunicazione tra aree differenti di materia grigia);
- Il volume della materia grigia (sede dei neuroni).
Lo studio dell'Ospedale San Raffaele ha preso in considerazione 42 pazienti che sono stati ricoverati nella struttura per polmonite da Covid-19 durante la seconda ondata della pandemia a fine 2020, per i quali è seguito poi un periodo di follow-up in un ambulatorio specializzato per almeno tre mesi dopo le dimissioni. Nessuno dei pazienti in questione, prima di contrarre la malattia, aveva mostrato sintomi di depressione o PTSD; allo stesso modo, nessuno aveva subito lesioni cerebrali durante la malattia tali da poter compromettere i dati rilevati nello studio.
Nei pazienti monitorati è stata rilevata da un lato la persistenza di un alto indice sistemico di infiammazione (SII), dall'altro l'insorgenza di sindromi ansiose o depressive. Questi due fattori si sono rivelati come correlati tra di loro con un rapporto direttamente proporzionale l'uno all'altro.
Non è d'altronde completamente chiaro l'intero quadro della sindrome da Long Covid, ma il collegamento tra l'infiammazione dovuta all'infezione da Covid-19 e gli stati depressivi pare sia la risposta immunitaria.
A questa concausa vanno aggiunte le conseguenze tipiche di un periodo di isolamento prolungato che può aver avuto importanti ripercussioni sulla vita quotidiana e sulla socialità.